Riassunto analitico
Nonostante i diuretici siano tra i farmaci antiipertensivi più efficaci e utilizzati nella pratica clinica, uno degli svantaggi connesso al loro utilizzo è l’effetto avverso sul metabolismo glucidico. Tale effetto ha destato preoccupazione, perché ciò potrebbe avere influenze negative sul rischio cardiovascolare e sulla mortalità. A oggi è ancora poco studiata la possibilità di prevenire le alterazioni glico-metaboliche indotte dai diuretici nei pazienti ipertesi mediante l’associazione di farmaci inibitori dell’aldosterone. Infatti, i diuretici sembrano indurre insulino-resistenza attraverso l’attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS), che gli inibitori dell’aldosterone, invece, vanno a bloccare. Abbiamo selezionato una serie consecutiva di donne in post-menopausa diabetiche e non, con ipertensione arteriosa di prima diagnosi ben controllata con il trattamento (< 140/90 mmHg), clinicamente stabili da almeno un anno. Le pazienti non diabetiche e diabetiche sono state divise rispettivamente in tre gruppi (trattate con inibitori dell’aldosterone, trattate con diuretici non inibitori dell’aldosterone, non trattate con diuretici) e sono stati studiati i loro parametri glicemici (glicemia a digiuno ed emoglobina glicata) dopo un anno di follow up. I tre gruppi di pazienti ipertese non diabetiche (trattate con inibitori dell’aldosterone, trattate con diuretici non inibitori dell’aldosterone, non trattate con diuretici) erano rispettivamente costituiti da 43, 148 e 55 pazienti. Del gruppo di pazienti trattate con diuretici non inibitori dell’aldosterone, 126 assumevano diuretici tiazidici; le restanti diuretici dell’ansa. Dopo un anno di follow up, è stato possibile evidenziare un aumento statisticamente significativo sia della glicemia a digiuno (P < 0.05) sia dell’emoglobina glicata (P < 0.01) nel gruppo delle pazienti trattate con diuretici non inibitori dell’aldosterone, rispetto agli altri due. I tre gruppi di pazienti ipertese diabetiche (trattate con inibitori dell’aldosterone, trattate con diuretici non inibitori dell’aldosterone, non trattate con diuretici) erano rispettivamente costituiti da 20, 25 e 9 pazienti. Del gruppo di pazienti trattate con diuretici non inibitori dell’aldosterone, 20 assumevano diuretici tiazidici; le restanti diuretici dell’ansa. Dopo un anno di follow up, anche in questo caso è stato possibile evidenziare un aumento statisticamente significativo di entrambi i parametri glicemici nel gruppo delle pazienti trattate con diuretici non inibitori dell’aldosterone (P < 0.05), rispetto agli altri due. Inoltre, nei gruppi di pazienti trattate con inibitori dell’aldosterone e non trattate con diuretici è stato evidenziato un miglioramento statisticamente significativo del compenso glicemico (trattate con inibitori dell’aldosterone: P < 0.01; non trattate con diuretici: P < 0.01), rispetto all’altro gruppo, in cui si è assistito a un significativo peggioramento (P < 0.05). Questo studio evidenzia per la prima volta in una popolazione di donne ipertese in post-menopausa diabetiche e non che il trattamento con diuretici influenza significativamente l’equilibrio glico-metabolico dell’organismo. Mentre i diuretici tiazidici e dell’ansa influiscono negativamente il metabolismo glucidico, l’aggiunta di un inibitore dell’aldosterone limita significativamente tale deterioramento. Ciò costituisce una delle prove a sostegno del coinvolgimento del RAAS, la cui attivazione da parte dei diuretici indurrebbe insulino-resistenza. Viste le potenziali ripercussioni, in termini di eventi avversi, associate alle alterazioni del compenso glicemico in entrambe le popolazioni studiate, una possibile strategia di prevenzione è costituita dall’associazione di inibitori dell’aldosterone, che si sono dimostrati efficaci nel limitare gli effetti metabolici negativi indotti dai diuretici.
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Abstract
Introduction: Although diuretics are the most effective and the most widely antihypertensive drugs used, one of the disadvantage related to the use of these drugs is the adverse effect on glucose metabolism. This effect has aroused concerns, because of the potential negative influences on cardiovascular risk and mortality. Just few studies have investigated the possibility to reduce diuretics-induced alterations of glucose metabolism in hypertensive patients combining mineralcorticoid receptor (MR) antagonists. In fact, diuretics appear to induce insulin resistance through activation of the renin-angiotensin-aldosterone system (RAAS), which is blocked by MR antagonists.
Methods: Our population was composed of a consecutive series of postmenopausal women with and without diabetes. They had an arterial hypertension first diagnosed, well controlled with treatment (< 140/90 mmHg), and clinically stable for at least a year. Fasting blood glucose and glycated hemoglobin were compared, after one-year follow up, between non-diabetic patients treated with MR antagonists, those treated with diuretics different from MR antagonists and those treated without diuretics. The same comparison was conducted also between groups of diabetic patients.
Results: Groups of hypertensive non-diabetic patients (treated with MR antagonists, treated with diuretics different from MR antagonists, treated without diuretics) consisted of respectively 43, 148 and 55 patients. Among patients treated with diuretics different from MR antagonists, 126 were treated with thiazide diuretics; the others were treated with loop diuretics. After one-year follow up, it was shown a significant increase of fasting blood glucose (P < 0.05) and glycated hemoglobin (P < 0.01) in the group of patients treated with diuretics different from MR antagonists than the others. Groups of hypertensive patients with diabetes (treated with MR antagonists, treated with diuretics different from MR antagonists, treated without diuretics) consisted of respectively 20, 25 and 9 patients. Among patients treated with diuretics different from MR antagonists, 20 were treated with thiazide diuretics; the others were treated with loop diuretics. After one-year follow up, it was shown a significant increase in fasting blood glucose (P < 0.05) and glycated hemoglobin (P < 0.05) in the group of patients treated with diuretics different from MR antagonists than the others. In addition, groups of patients treated with MR antagonists and treated without diuretics showed a significant improvement in glycemic control (treated with MR antagonists: P < 0.01; treated without diuretics: P <0.01) than the other, these lasts in fact had a significant deterioration (P <0.05).
Conclusions: The present study shows that treatment with diuretics has significant effects on glycometabolic balance. This has been demonstrated for the first time in hypertensive women in postmenopausal, with and without diabetes. Thiazide and loop diuretics have a negative influence on glucose metabolism, on the contrary the association with MR antagonists limits this deterioration. This is a demonstration that diuretics induce insulin resistance through the RAAS activation. After considering the potential repercussions on cardiovascular risk and mortality for both populations studied, a possible strategy to prevent diuretics-induced glycometabolic side effects is to associate MR antagonists.
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