Riassunto analitico
Già a partire dalle “Indicazioni per il curricolo della scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione”, la scuola italiana fissa tra gli obiettivi anche la capacità di leggere e di comprendere messaggi orali e scritti. La lettura e la comprensione diventano quindi competenze base che tutti gli studenti del sistema educativo italiano dovrebbero conseguire ed affinare durante il proprio percorso scolastico. È mio intento, nel primo capitolo, spiegare che cosa si intende per “comprensione del testo”, capire quali sono i processi cognitivi che si susseguono durante la lettura, dalla decodifica dell’unità testuale alle proposizioni alle microstrutture che diventano poi macrostrutture che si modificano grazie all’uso di inferenze, conoscenze enciclopediche, e alla metacognizione. Sviluppare capacità di autocontrollo e metacognitive è indispensabile per consentire al lettore di acquisire la consapevolezza dei processi cognitivi ed emotivo-affettivi coinvolti nella lettura, nonché di maturare la capacità di riconoscerli e controllarli autonomamente in modo efficace. Per fare ciò è opportuno che l’adulto che affianca il bambino e lo aiuta a sollecitare questa capacità metta in atto delle stimolazioni caratterizzate dalla centralità della mente del lettore che pensa ad alta voce e incoraggi sistematicamente l'iniziativa e la motivazione intrinseca. È sulla base di questa procedura didattica che si sviluppano le due sperimentazioni che seguono nel secondo e nel terzo capitolo. Autori interessati a questo tema, hanno concluso che iniziare a sollecitare la lettura già in soggetti di 4 o 5 anni, senza far uso della lingua scritta, è un ottimo inizio per una buona pratica educativa. Nel secondo capitolo si ipotizza la possibilità di considerare le immagini come testi, capaci di attivare meccanismi di comprensione analoghi a quelli richiesti dal testo verbale. Viene anche spiegata la ricerca a cui ho partecipato che ha avuto come obiettivo quello di mettere a punto un intervento costituito di 9 incontri a favore dello sviluppo delle abilità inferenziali tra i bambini di età prescolare, allo scopo di arricchire precocemente il bagaglio e gli strumenti con i quali i bambini possano trattare con competenza qualunque tipo di testo. Alla conclusione di ogni incontro l’obiettivo era quello che ogni gruppo avesse osservato l’osservabile, avesse tratto inferenze corrette e plausibili ed alternato le fasi osservative e inferenziali in modo da ottenere il massimo dell’informazione dall’immagine. L’ultimo capitolo, infine, spiega chi sono i poor comprehenders e perché non riescono a comprendere i testi che leggono. Viene riportata poi la ricerca a cui ho partecipato nella scuola primaria che è stata intrapresa con l’intento di allestire un percorso di 9 incontri di stimolazione della comprensione del testo per rendere i bambini più abili a controllare il processo di comprensione. L’ipotesi didattica principale prevedeva che la competenza di comprensione del testo potesse essere sviluppata attraverso un training mirato alla lettura di testi costruiti ad hoc in virtù della loro natura di stimolo complesso e problematico.
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