Riassunto analitico
La tesi svolta propone una disamina dell’istituto della perizia all’interno del processo penale, quale mezzo di prova finalizzato ad introdurvi un sapere specialistico sempre più indispensabile per la risoluzione del caso concreto, ciò mediante l’apporto e il contributo di un esperto che consenta d’integrare al patrimonio culturale del giudice, conoscenze di natura tecnico-scientifica. Un preliminare excursus storico, permette di giungere al modello accolto dal codice del 1988, evidenziando le specificità che ad oggi caratterizzano il ricorso alla prova tecnica rispetto al previgente sistema processuale, mentre un’analisi completa dell’iter formativo della prova peritale nelle varie fasi del procedimento, consente di coglierne le singole peculiarità, pur mantenendo un legame di continuità con la disciplina generale delle prove e nel rispetto della garanzia di principi costituzionalmente tutelati. Sottolineando criticità e punti di forza delle disposizioni codicistiche di riferimento è possibile ottenere uno sguardo d’insieme circa l’area di operatività, l’oggetto, l’ambito di applicazione, nonché i relativi divieti e le forme che la stessa può assumere a seconda della specifica competenza richiesta. Un approfondimento particolare è stato svolto rispetto all’accertamento peritale avente ad oggetto qualità psichiche dell’imputato dipendenti o meno da cause patologiche e tale da incidere sulla capacità dello stesso di partecipare coscientemente al processo, ovvero implicante atti idonei ad incidere sulla libertà personale.
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