Riassunto analitico
La tesi parte dall’interrogativo che Brecht si pone ad inizio ‘900 «è possibile esprimere il mondo d’oggi attraverso il teatro?» La risposta del drammaturgo tedesco consiste nell’elaborazione del teatro epico. Nello stesso periodo storico il filosofo Benjamin studia il cambiamento storico e sociale che avviene tra la fine dell’800 e l’inizio del’900 ed individua nell’arte uno strumento politico ed educativo. In particolare modo valuta strumenti d’educazione politica delle masse nel teatro epico, nel cinema e nel teatro proletario per i bambini di Lacis. In continuità con il fermento politico-artistico del primo Novecento nella seconda parte del secolo scorso nascono due fenomeni: i registi pedagoghi teorizzati da Cruciani e il teatro ragazzi. Il teatro infantile di Chiara Guidi è una delle principali esperienze di teatro ragazzi, nata negli anni 80 del’900 è ancora attiva oggi. Il teatro infantile nasce dal bisogno di rinnovare l’arte drammatica. Questo quesito trova il principale insegnante nell’infanzia, si tratta quindi di una poetica che interroga ed impara dall’infante. Per rispondere al quesito della tesi «è possibile educare attraverso il teatro?» la scrittrice paragona due esperienze fatte in prima persona. La prima esperienza consiste nell’assistere allo spettacolo Buchettino di Guidi; in questo modo la scrittrice ha sperimentando l’esperienza formativa della poetica del teatro infantile. La seconda esperienza consiste nell’applicare i principi della poetica del teatro infantile ad un’attività educativa in una scuola dell’infanzia della provincia di Modena. Durante questa esperienza l’educatrice teatrale partendo dalla poetica elabora un’attività pratica. Infine viene raccontata l’esperienza professionale del corso di teatro del a.s. 2022-2023, in cui la pratica teatrale conduce alla poetica brechtiana, tramite l’inserimento dello strumento dei cartelli. Queste esperienze permettono di paragonare la professione del regista o attore teatrale a quella del coordinatore pedagogico o educatore. Le conclusioni osservano i benefici che entrambe le categorie professionali possono trarre dall’incontro di queste due discipline e si concludono lasciando un quesito aperto sul beneficio formativo che il teatro può offrire non solo al bambino ma anche all’adulto nel mondo professionale contemporaneo.
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Abstract
La tesi parte dall’interrogativo che Brecht si pone ad inizio ‘900 «è possibile esprimere il mondo d’oggi attraverso il teatro?» La risposta del drammaturgo tedesco consiste nell’elaborazione del teatro epico. Nello stesso periodo storico il filosofo Benjamin studia il cambiamento storico e sociale che avviene tra la fine dell’800 e l’inizio del’900 ed individua nell’arte uno strumento politico ed educativo. In particolare modo valuta strumenti d’educazione politica delle masse nel teatro epico, nel cinema e nel teatro proletario per i bambini di Lacis. In continuità con il fermento politico-artistico del primo Novecento nella seconda parte del secolo scorso nascono due fenomeni: i registi pedagoghi teorizzati da Cruciani e il teatro ragazzi. Il teatro infantile di Chiara Guidi è una delle principali esperienze di teatro ragazzi, nata negli anni 80 del’900 è ancora attiva oggi. Il teatro infantile nasce dal bisogno di rinnovare l’arte drammatica. Questo quesito trova il principale insegnante nell’infanzia, si tratta quindi di una poetica che interroga ed impara dall’infante. Per rispondere al quesito della tesi «è possibile educare attraverso il teatro?» la scrittrice paragona due esperienze fatte in prima persona. La prima esperienza consiste nell’assistere allo spettacolo Buchettino di Guidi; in questo modo la scrittrice ha sperimentando l’esperienza formativa della poetica del teatro infantile. La seconda esperienza consiste nell’applicare i principi della poetica del teatro infantile ad un’attività educativa in una scuola dell’infanzia della provincia di Modena. Durante questa esperienza l’educatrice teatrale partendo dalla poetica elabora un’attività pratica. Infine viene raccontata l’esperienza professionale del corso di teatro del a.s. 2022-2023, in cui la pratica teatrale conduce alla poetica brechtiana, tramite l’inserimento dello strumento dei cartelli. Queste esperienze permettono di paragonare la professione del regista o attore teatrale a quella del coordinatore pedagogico o educatore. Le conclusioni osservano i benefici che entrambe le categorie professionali possono trarre dall’incontro di queste due discipline e si concludono lasciando un quesito aperto sul beneficio formativo che il teatro può offrire non solo al bambino ma anche all’adulto nel mondo professionale contemporaneo.
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