Riassunto analitico
Il pregiudizio è un particolare tipo di atteggiamento che consiste in una valutazione, spesso negativa e infondata, di un particolare gruppo sociale e dei suoi componenti. In seguito alle proprie interazioni ed esperienze personali e attraverso meccanismi di categorizzazione sociale, si creano stereotipi che alimentano pregiudizi e possono dare vita ad azioni discriminatorie. È un fenomeno che può innescare una maggiore tendenza all’esclusione sociale, una riduzione dell’empatia tra gli individui, atteggiamenti ostili, anche violenti, verso l’outgroup e una predisposizione al contrasto e all’evitamento. Questa tesi di ricerca tratta del pregiudizio nei confronti delle persone con disabilità, nello specifico con disabilità intellettiva, un fenomeno trasversale a qualsiasi epoca e contesto storico. Questo perché la disabilità è una condizione diversa e anomala difficilmente accettabile e comprensibile. Le persone con disabilità si distinguono da molti altri gruppi sociali svantaggiati perché vivono situazioni di isolamento e solitudine decisamente maggiori dovute a una serie di fattori quali le reali difficoltà fisiche o psichiche, il difficile inserimento scolastico e lavorativo, atteggiamenti di disagio, disinteresse, disimpegno e pregiudizi e discriminazione. Il concetto di disabilità ha subito profonde modificazioni e la stessa medicina ha riconosciuto solo negli ultimi anni le sue radici sia individuali che sociali. Analizzando quanto sia cambiata ad oggi la condizione delle persone con disabilità intellettiva e le varie strategie attraverso le quali poter superare il pregiudizio, tra cui il contatto, la ricerca condotta si prefigge di misurare e confrontare gli atteggiamenti, l’empatia, le intenzioni comportamentali, l’attribuzione di umanità e l’orientamento all’universalismo e alla benevolenza della popolazione a cui è stato somministrato il questionario verso queste persone. Il confronto è stato effettuato tra due diversi campioni, uno di educatori che lavorano quotidianamente a contatto diretto con individui con disabilità intellettive e uno di persone che hanno invece un contatto basso o nullo con questi individui e che rappresentano quindi la popolazione generale.
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