Riassunto analitico
Il riarrangiamento del gene ALK (Anaplastic Lymphoma Kinase) nel carcinoma polmonare determina l’attivazione della proteina oncogenica ALK ad attività tirosin-chinasica. La proteina è individuabile attraverso la metodica immunoistochimica (IHC) con l’utilizzo di anticorpi primari diretti contro ALK, mentre la tecnica più utilizzata per evidenziare il riarrangiamento del gene ALK è l'ibridazione in situ a fluorescenza (FISH). L’identificazione dell’espressione IHC della proteina ALK e/o del riarrangiamento genico in FISH sono indispensabili ai fini terapeutici per poter utilizzare un inibitore specifico del dominio chinasico, il crizotinib. In questo studio sono stati analizzati 426 campioni di carcinomi polmonari afferenti alla Struttura Complessa di Anatomia Patologica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena usando il clone 5A4 (NeoMarkers) con il kit di amplificazione Opti-View su piattaforma automatizzata (BenchMark XT, Ventana) e il kit diagnostico di Abbott con sonda Vysis LSI ALK Break Apart Rearrangement Probe. I dati raccolti hanno evidenziato 28 pazienti con adenocarcinoma ALK + in IHC (6.6%) e 16 ALK + in FISH (3.8%) ed una correlazione statisticamente significativa tra espressione/riarrangiamento di ALK e soggetti giovani, non o lievi fumatori e con malattia in stadio avanzato (p<0.001). Le indagini IHC e FISH sono statisticamente correlate tra loro e prendendo come gold standard la FISH, la tecnica IHC mostra una sensibilità del 53.5% con una specificità del 100%. Viceversa, considerando la tecnica IHC come metodica di riferimento, la sensibilità della tecnica FISH risulta del 55.5% con specificità del 100%. La sensibilità dell’IHC aumenta significativamente quando si considera solamente la popolazione di pazienti con tumore che esprime ALK con moderata/elevata intensità 2+/3+, salendo al 76.5%. Entrambe le metodiche possono essere utilizzate nello screening per ALK del carcinoma polmonare e l’IHC risulta comunque una metodica affidabile, in quanto nessun caso di 29 campioni risultati inizialmente negativi all’IHC sono poi risultati FISH positivi (specificità 100%). Considerando la nostra popolazione di 426 casi (raccolti in modo consecutivo in circa 30 mesi) e rispetto ai costi della metodica FISH, la tecnica IHC consente infine un significativo risparmio per la struttura ospedaliera senza la possibilità di “perdere” pazienti ALK positivi.
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