Riassunto analitico
Introduzione. La Sclerosi Multipla (SM) è una malattia infiammatoria demielinizzante del sistema nervoso centrale a patogenesi autoimmune. Tra le diverse cellule immunitarie coinvolte, sono state riportate alterazioni nella frequenza e/o nella funzione delle T regolatorie (Treg) e delle Natural Killer T invarianti (iNKT). Le Treg svolgono un ruolo cruciale nel controllo dell’auto-reattività, mentre le iNKT producono elevati livelli di citochine e presentano un alto potenziale immuno-regolatore. Obiettivo. Valutare l’effetto del Fingolimod (FTY) su diversi immunofenotipi linfocitari, tra cui le Treg e le iNKT, in pazienti affetti da SM Remittente-Recidivante all’inizio del trattamento con FTY e dopo 3, 7, 14 giorni e 1, 6 e 12 mesi, e correlare i dati immunologici con quelli di sicurezza e di efficacia del farmaco. Materiali e metodi. Le cellule CD3+, CD4+ e CD8+ sono state contate sulla base delle dimensioni volumiche su sangue intero utilizzando il CyFlow Counter (Partec, Muenster, Germania). Le cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) sono state marcate con diversi anticorpi (Ab) monoclonali e analizzate con il citofluorimetro Attune NxT (Thermofisher) che analizza 14 parametri di fluorescenza. Le Treg sono state identificate con Ab anti-CD3, -CD4, -CD25, -CD127, Foxp3; le iNKT sono state individuate con Ab anti-CD3, -CD4, -CD8, -CD161 e -Va24Ja18. I dati sono stati acquisiti con il software Attune 2.1 e analizzati con FlowJo 9.8.5. Sono stati raccolti dati clinici e neuroradiologici dei pazienti arruolati all’inizio dello studio e nel corso del follow-up. L’analisi statistica è stata eseguita con STATA 11.0 mediante test di Skillings-Mack, Kruskal-Wallis, Mann-Whitney, Spearman. L’impatto delle variabili immunologiche sul rischio successivo di infezioni/ricadute è stato valutato con un’analisi di regressione logistica. Risultati. Abbiamo arruolato 30 pazienti (21 F, 9 M, età media 40±9 anni) di cui, allo stato attuale, 13 hanno completato un anno di trattamento con FTY, 19 hanno raggiunto i 6 mesi di terapia, 3 sono trattati da meno di 3 mesi. Otto pazienti hanno interrotto la terapia con FTY (2 per ricadute e 5 per eventi avversi, di cui 2 per riattivazione del virus Varicella-Zoster). Otto pazienti hanno presentato una ricaduta e sette sono incorsi in infezioni. Come era atteso, il numero delle cellule T CD3+, CD4+ e CD8+ è significativamente diminuito dopo 7 giorni di terapia ed è rimasto a valori bassi durante tutto l’anno seguente, mentre la percentuale di cellule CD8+ è aumentata. Il numero delle Treg è diminuito, mentre la loro percentuale è aumentata (da 3.5 a 5.9% a 6 mesi). Il numero e la percentuale delle iNKT non sono variati. Tuttavia, all’interno di tale gruppo, la percentuale di cellule esprimenti CD4+ si è ridotta (da 46% a 19.9% a 6 mesi), mentre le percentuali delle CD8+ e delle CD4-CD8- (double negative, DN) sono aumentate (da 20.2% a 38.7% e da 26.5% a 37.7% rispettivamente, a 6 mesi). Pazienti con ricaduta hanno livello più elevati di DN e quelli incorsi in infezione hanno percentuali inferiori di cellule T CD8+ (p = 0.036 e p = 0.042 rispettivamente). Nessuno dei pazienti con percentuale di CD8>35% ha sviluppato un’infezione rispetto al 35% di quelli con CD8<35% (p = 0.033). Conclusioni. L’efficacia del FTY potrebbe, in parte, essere attribuibile all’incremento delle Treg e delle cellule iNKT CD8+ che svolgono potenzialmente un ruolo nella regolazione della proliferazione delle cellule auto-reattive. Pazienti con ricadute cliniche durante il trattamento avevano valori più elevati di cellule DN, che hanno un profilo Th1, potenzialmente patogeno. Percentuali basali di CD8+ <35% si sono associate ad un maggiore rischio di infezioni durante il trattamento. Tale dato potrebbe quindi essere utile al clinico nel momento in cui effettua, insieme al paziente, una scelta individualizzata del farmaco di prevenzione, anche in base al profilo di sicurezza.
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