Riassunto analitico
Il seguente lavoro si propone di approfondire il rapporto tra i comportamenti prosociali in ambito educativo e le dinamiche della scuola dell’infanzia con una particolare attenzione alla didattica inclusiva. Nel primo capitolo viene illustrato lo stato dell'arte degli studi sulla prosocialità. In particolare, si evidenziano le principali piste investigative sull'argomento, dalle origini ai giorni nostri e presentati i più illustri studiosi di prosocialità, primo su tutti Robert Roche Olivar, cattedratico dell'Università Autonoma di Barcellona. Il secondo capitolo vuole essere una rilettura degli Orientamenti del 1991 per la scuola dell'infanzia, delle Istituzioni Nazionali del 2012 e delle Nuove Indicazioni del 2018 attraverso la lente di ingrandimento del concetto di prosocialità, per verificare se i decreti ministeriali hanno in qualche modo accolto le tematiche prosociali e, se sì, con quale intensità. Il terzo capitolo mette in relazione la prosocialità con la didattica inclusiva, chiedendosi se si possa considerare il loro rapporto bidirezionale. Ovvero se da un lato l’inclusione favorisce la prosocialità, possiamo affermare anche che stimolare la prosocialità favorisca una reale inclusione dei ragazzi con disabilità? Il quarto capitolo vuole essere una riflessione sul tema del gioco prosociale, declinato sotto il profilo della didattica inclusiva: in un’elaborazione personale, risultato degli studi e dell’esperienza, questo tipo di gioco viene proposto come metodologia in grado di favorire l'integrazione scolastica. Il presente lavoro si conclude con il racconto di un'esperienza maturata sul campo: durante il periodo di tirocinio formativo del IV anno di studi in Scienze della Formazione Primaria, ho proposto ai bambini di 5 anni di una scuola comunale di un paese della Val d'Enza un gioco prosociale, che si è rivelato un incentivo positivo all’integrazione scolastica, come si è cercato di dimostrare in questo lavoro.
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