Riassunto analitico
La ricerca si basa sull’analisi retrospettiva di un campione randomizzato di cartelle cliniche di soggetti ricoverati presso il frenocomio San Lazzaro di Reggio Emilia nel trentennio 1877-1907, durante la direzione di Augusto Tamburini, periodo in cui la struttura assume un ruolo preminente nel panorama italiano come centro di cura, ricerca e formazione psichiatrica. Nella parte introduttiva, si delineano le principali correnti di pensiero che dominano la psichiatria italiana e europea a fine Ottocento, oltre alla storia e all’organizzazione del frenocomio durante il periodo studiato. Ci si è soffermati anche sull’evoluzione delle cartelle cliniche, quali strumenti indispensabili all’alienista per poter seguire il disturbo psichiatrico dall’ingresso alla dimissione del paziente, che vengono attualmente conservate presso il Centro di documentazione di storia della psichiatria. La questione principale su cui verte lo studio riguarda le differenze con cui la scienza psichiatrica ha gestito la follia a seconda del sesso del ricoverato. Accanto all’analisi quantitativa di informazioni ottenute dalla prima pagina della cartella clinica (età, stato civile, professione, classe, condizione, grado di istruzione, etc.), si è allargato il campo d’indagine, applicando un approccio di genere al contenuto delle singole cartelle, al fine di evidenziare diversità e affinità tra uomini e donne internati. Il nostro studio è stato messo a confronto con ricerche d’archivio di alcuni autori (soprattutto Fiorino, Montanari, Panattoni), condotte in altri manicomi italiani e nello stesso San Lazzaro. Nella parte conclusiva, si illustra il caso di una donna, Elisa N.R., affetta da “mania isterica”, malattia femminile ottocentesca per eccellenza, in quanto paradigmatica del dualismo insito nella concezione organica e morale della donna.
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