Riassunto analitico
Il rapporto di lavoro è un rapporto giuridico destinato a durare per un certo tempo e dopo ad estinguersi. Il diritto del lavoro è il complesso di norme che tutelano l’interesse economico, la libertà, la dignità e la personalità del lavoratore. In quale momento è assolutamente necessario tutelare questa dignità e personalità? Sicuramente durante l’estinzione del rapporto di lavoro. La fattispecie più ricorrente è l’estinzione del rapporto di lavoro per recesso unilaterale. Se il recesso proviene dal lavoratore è comunemente denominato “dimissioni”. La problematica principale delle dimissioni riguardava l’assenza di una particolare forma delle stesse e il conseguente fenomeno delle dimissioni “in bianco”,ovvero mediante sottoscrizione di un foglio in bianco dal parte del lavoratore consegnato, all’inizio del rapporto, al datore di lavoro, in qualsiasi momento il datore di lavoro poteva sciogliere il rapporto di lavoro imputando l’atto al lavoratore, che non aveva manifestato alcuna volontà. Il Decreto Legislativo n. 151 del 2015, ha continuato a prevedere la stessa “sorte giuridica” introdotta dalla Legge n. 92 del 2012, ma rafforzando il sistema di trasmissione delle comunicazioni delle dimissioni in via telematica. Con la nuova disciplina, quindi, viene definitivamente sancita la fine del principio della libertà della forma. Le dimissioni, a partire dal 12 marzo 2016, dovranno essere eseguite, “a pena di inefficacia, esclusivamente con modalità telematiche su appositi moduli resi disponibili dal Ministero del Lavoro”. Con questa modifica l’unica forma lecita e legittima per le dimissioni è quella consegnata attraverso la comunicazione digitale, smaterializzando l’atto giuridico. Per le dimissioni dei lavoratori genitori la scelta del legislatore è stata di mantenere in vigore lo “storico” meccanismo di convalida operante nei confronti di questi ultimi. Le dimissioni del lavoratore padre e della lavoratrice madre, regolate dalla Legge n. 92 del 2012, sono soggette a convalida da effettuare o presso la Direzione Territoriale del Lavoro o il Centro per l'impiego territorialmente competenti. Il legislatore ha configurato questa modalità in virtù della visione di un “soggetto ancora più debole e vulnerabile” rispetto al lavoratore comune. Per meglio garantire la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di fronte ad abusi, il Ministero con lettera circolare n. 22350 del 18/12/2015 ha adottato un nuovo modulo per la comunicazione della dimissioni dei lavoratori genitori. All’interno del modulo deve esser presente l'informativa sui diritti spettanti ai soggetti dimissionario, si dovranno specificare, se accadesse, le cause di non convalida tra quelle presenti nel modulo. Inoltre, la nota ministeriale precisa che il funzionario che riceverà la richiesta di convalida dovrà chiarire al lavoratore interessato tutte le possibili alternative alle dimissioni volontarie. L’istituto delle dimissioni è stato definito da alcuni commentatori la “scarpetta di cristallo” che mancava alla “Cenerentola” del diritto del lavoro. Le modifiche effettuate rendono la “scarpetta fragile e un qualsiasi urto potrebbe mandarla in frantumi”.
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