Riassunto analitico
La tesi, dopo l'esposizione delle tappe principali che hanno scandito l'emersione dell'interesse ambientale in ambito europeo e nazionale, sul piano normativo e giurisprudenziale, si sofferma sul nuovo modello di sviluppo sostenibile proposto dalle politiche dell'Unione Europea. Si tratta di un modello che tenta di contemperare, e quindi integrare, la necessità di una progressiva crescita economica con la doverosa considerazione della tutela ambientale e della necessità di assicurare alla popolazione e alle generazioni future condizioni ambientali favorevoli al pieno sviluppo umano. E' quindi un modello nuovo che, diversamente dall'approccio settoriale ed emergenziale del passato, punta ad un approccio integrato. Viene in questo contesto analizzato l'istituto dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA), introdotta inizialmente nel nostro ordinamento, in attuazione della direttiva comunitaria 61/96, dal decreto legislativo 372/1999 e poi completamente rivisitata da numerose modifiche, da ultimo operate in maniera sostanziale dal D.lgs. 46/2014. Posta nel quadro delle autorizzazioni amministrative, l'AIA è stata classificata all'interno dei procedimenti di semplificazione in virtù del procedimento coordinato tra diverse amministrazioni pubbliche nonché quale atto sostitutivo di numerosi altri provvedimenti settoriali. Verranno messi in luce gli aspetti innovativi di tale istituto nonché i nodi che ancora devono essere sciolti nella prospettiva di una sempre maggiore tutela ambientale. In conclusione una breve sintesi ed analisi di un caso di AIA molto discusso e al centro di una complessa vicenda amministrativa ed istituzionale del nostro paese: il caso ILVA di Taranto.
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