Riassunto analitico
INTRODUZIONE: L’emorragia acuta da varici esofago-gastriche rappresenta una delle più temibili complicanze dell’ipertensione portale ed è strettamente correlata al valore di HVPG e al grado dell’epatopatia di base. D’altra parte nei pazienti cirrotici si riscontra, in una percentuale variabile tra il 10 e il 25%, la presenza trombosi venosa portale (PVT). In base a recenti studi, che ne hanno stabilito l’efficacia e la sicurezza, questa condizione può essere trattata o prevenuta con l’impiego di terapia anticoagulante a base di eparina a basso peso molecolare (EBPM), in quanto è evidente come il paziente cirrotico si trovi in uno stato di ribilanciamento del sistema emostatico, e non ha una maggiore tendenza emorragica, nonostante l’alterazione dell’INR e della conta piastrinica. Poiché ad oggi non è ancora stato valutato l’impatto dell’impiego della terapia anticoagulante sui pazienti cirrotici sottoposti a procedure di legatura endoscopica delle varici esofagee in regime di profilassi primaria e secondaria, lo scopo del presente studio è stabilire l’eventuale influenza della terapia anticoagulante sull’incidenza di eventi emorragici intra e post-procedurali in questo gruppo di pazienti. MATERIALI E METODI: In questo studio retrospettivo monocentrico sono stati valutati 195 pazienti cirrotici sottoposti a legatura delle varici esofagee, dei quali 42 in terapia anticoagulante (casi) e 153 non in terapia anticoagulante (controlli). Per ciascun paziente sono state riportate caratteristiche endoscopiche, cliniche, laboratoristiche al baseline e per ciascuna procedura endoscopica successiva; inoltre per i pazienti in anticoagulante, regime e motivazione della terapia. I trattamenti endoscopici sono stati eseguiti da operatori esperti secondo le più aggiornate linee guida. La gestione dei pazienti in terapia anticoagulante è stata effettuata secondo le linee guida dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena RISULTATI: I risultati mostrano come non via sia un maggior rischio di manifestazione di eventi emorragici intra e post-procedura di banding delle varici tra i due gruppi, in quanto sono stati riportati 2 eventi emorragici nel gruppo degli anticoagulati e 5 eventi emorragici nel gruppo dei non anticoagulati. È stato riscontrato un singolo decesso per emorragia post-procedurale nel gruppo degli anticoagulati, che non è correlato alla terapia anticoagulante, ma alla sottostante condizione clinica del paziente. CONCLUSIONI: L’assunzione di terapia anticoagulante non determina un maggior rischio di comparsa di eventi emorragici intra e post-procedura di EVL tra i due gruppi. I fattori che influenzano la comparsa di emorragia sembrano essere il valore di HVPG, il quadro endoscopico precedente l’esecuzione della procedura e la gravità dell’epatopatia di base (valutata con Child-Pugh score e MELD score). Sarebbe pertanto necessario confermare i suddetti risultati attraverso l’esecuzione di uno studio prospettico che valuti lo stesso out come in pazienti anticoagulati e non anticoagulati. Successivamente sarebbe interessante eseguire un RCT nel quale randomizzare i pazienti che devono assumere terapia anticoagulante e devono essere sottoposti a procedure di EVL, in un gruppo ricevente EBPM e in un secondo gruppo ricevente VKAs (warfarin), per valutare la presenza di differenza a livello di eventi emorragici e di mortalità; nel caso in cui non venissero evidenziate differenze significative sarebbe possibile evitare lo shift a EBPM e mantenere il regime terapeutico a base di VKAs, che permette una più comoda somministrazione, ma soprattutto la possibilità di antagonizzare il farmaco in caso di necessità, misura che non può essere adottata per EBPM.
|