Riassunto analitico
Introduzione: L'incidenza di infezioni fungine invasive (IFI) è in costante aumento nei soggetti a rischio. L’iter diagnostico convenzionale non permette diagnosi precoci e rapide, mentre l’efficacia delle metodiche molecolari, più sensibili e veloci, è ancora oggetto di studio. L’(1→3)-β-D-glucano (BG) è un componente della parete cellulare fungina rilevabile nel siero dei pazienti con IFI. In questo studio abbiamo valutato l’efficacia del BG come maker precoce di IFI nei pazienti a rischio ricoverati in terapia intensiva. Materiali e metodi: Sono stati arruolati complessivamente 67 pazienti provenienti dal reparto di terapia intensiva (TIPO) del Policlinico di Modena, in cui sono stati rilevati 70 episodi distinti. In totale, sono stati saggiati 171 campioni di siero. Gli episodi analizzati sono stati suddivisi in 5 gruppi: gruppo Candidosi invasiva (CI) provata; gruppo CI possibile; gruppo Aspergillosi invasiva (IA), contenente i casi provati e probabili secondo i criteri EORCT/MSG (opportunatamente modificati per i pazienti provenienti da TIPO); gruppo (PJP), contenente gli episodi con diagnosi clinica definitiva di pneumocistosi polmonare; gruppo di controllo (soggetti con diagnosi diversa da IFI). La ricerca di BG nei campioni di siero è stata effettuata utilizzando il kit Fungitell (Associates of Cape Cod, MA, USA) seguendo le istruzioni del produttore. Risultati: La sensibilità, specificità, VPP e VPN del test sono risultate essere rispettivamente pari al 95,2% (IC 95% 83,5-99,4), 62,07% (IC 95% 44,4-79,7), 78,0% (IC 95% 83,5-99,4) e 90,0% (IC 95% 68.3-98,8). In particolare, la migliore sensibilità è stata osservata per gli episodi di IC provata, e PJP, seguiti dalle CI possibili e IA: 100 (78,2-100), 100,0 (39,8-100), 90.9 (58,7-99,8), 90.9 (58,7-99,8) rispettivamente. I risultati falsamente positivi, in base al BG, hanno riguardato soprattuto pazienti con infezione da Gram negativi o sottoposti a infusione di pentaglobina e/o albumina, dove sono stati effettivamente rilevati alti livelli di BG in vitro.
Conclusioni: La buona sensibilità e l’alto NPV osservati in questo studio supportano l’impiego del BG come marker precoce di infezione, utile per guidare il trattamento antimicotico nel reparto di terapia intensiva.
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