Riassunto analitico
Questo elaborato vuole prendere in esame il periodo fascista, in particolare le azioni di Mussolini in ambito sportivo e scolastico. Questo processo parte dai Fasci di combattimento del 1919 fino ad arrivare agli anni della caduta del suo governo. In questo lasso di tempo si afferma la figura di Mussolini come “uomo sportivo”. Egli vuole trasmettere questa sua cultura anche al popolo italiano con l’intenzione di trasformarlo nel perfetto “Uomo Fascista” (cioè con un carattere combattivo e da un fisico atletico). Vengono così esaltati quegli sport che più di tutti si avvicinano a questi ideali e che allo stesso tempo sono particolarmente amati da Mussolini stesso, come: la boxe, i motori, l’atletica, l’ippica e l’equitazione. Questa campagna determina il coinvolgimento anche di altri ambiti affini: l’arte, la stampa e l’edilizia. Fin dall’inizio lo sport rappresenta un utile mezzo di propaganda e d’aggregazione che trova il suo terreno fertile soprattutto nel nord Italia. Durante gli anni del regime i cambiamenti in tal senso sono tanti. Nel 1926 nasce per i giovani l’Opera Nazionale Balilla che ha come scopo principale quello di essere “un’assistenza all’educazione fisica e morale della gioventù”. Quando il partito fascista alla fine dello stesso anno mette le mani anche sul CONI, lo sport prende una piega più competitiva e agonistica. Questo passaggio risulta fondamentale per la gestione sportiva nazionale, ma i malumori sono tanti. Il litigio tra il presidente dell’ONB e quello del CONI, porta alla nascita della Gioventù Nazionale del Littorio nel 1936. Questo ente può essere considerato il collegamento più forte tra governo, sport e scuola. In particolare deve portare ad una preparazione totale dei giovani e gestire l’educazione fisica a scuola. L’università è un altro campo d’azione del regime, dove i Gruppi Universitari Fascisti diventano un grande sbocco sportivo. Nel 1925 viene fondata l’Opera Nazionale del Dopolavoro che coinvolge e motiva gli operai fuori dal loro orario di lavoro. Tra queste Opere quella più riuscita sorge nella FIAT. Le colonie italiane non sono escluse da questo clima di cambiamento. Nel 1934 Italo Balbo decide di investire diversi soldi per aiutare lo sviluppo dello sport in questi territori. Purtroppo l’introduzione delle “leggi raziali” condizioneranno questo intervento. Con gli anni cambia anche l’immagine della donna che può avvicinarsi e ad affermarsi nello sport. Questo mutamento è stato complesso e mai del tutto completo in questo periodo. Gli ideali e le imposizioni della Chiesa non incoraggiano il coinvolgimento delle femmine. Un’atleta che, però, viene alla ribalta è la bolognese Ondina Valla grazie all’oro olimpico conquistato nel 1936 sugli 80 metri ad ostacoli. La scuola è stato un altro ambito di grande interesse. I passaggi più importanti in questi anni sono: la Riforma Gentile, la fascistizzazione con l’introduzione del Testo Unico e la Carta della Scuola di Bottai. Giovanni Gentile ha iniziato quel processo di riordino del regime nel 1923, ma il suo operato riceve diverse critiche. A partire dal 1925 questa riforma viene continuamente ritoccata. In questo rinnovamento troviamo diverse trasformazioni e innovazioni: le aule di scuola devono essere allestite secondo criteri ben precisi, viene introdotto il Testo unico nel 1928 che porta ad un’educazione richiamante la magnificenza del Duce e diventa indispensabile trasmettere ai discenti le basi dello spirito militare. Con la Carta della Scuola del 1939 viene introdotto il documento più emblematico del regime, ma il programma di Bottai trova delle difficoltà nella sua attuazione totale a causa dello scoppio della guerra.
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