Riassunto analitico
Obiettivo: L’ipertensione è un fattore di rischio cardiovascolare e la sua prevalenza nei pazienti affetti da Diabete mellito di tipo 1 (DM1) è elevata. La presenza di alti valori pressori promuove l’insorgenza e l’evoluzione di complicanze macrovascolari e microvascolari, come la nefropatia diabetica, dunque la diagnosi precoce di un quadro di ipertensione è fondamentale per la prevenzione di tali complicanze. La sola misurazione della pressione arteriosa con metodo oscillometrico durante la visita medica non permette di identificare tutti i soggetti ipertesi. I dati in letteratura relativi all’utilizzo dell' Ambulatory Blood Pressure Monitoring (24 h-ABPM) in età evolutiva sono ancora pochi e controversi. In questo studio longitudinale, l'obiettivo primario è stato quello di valutare l'utilità clinica del 24 h-ABPM, rispetto al tradizionale metodo oscillometrico, nel definire la prevalenza di ipertensione e nell'identificazione precoce dei soggetti con tale patologia, in modo tale da poter mettere immediatamente in atto gli interventi terapeutici più idonei. L'obiettivo secondario è stato quello di valutare longitudinalmente il dato di prevalenza e di efficacia del trattamento dietetico nei soggetti affetti. Materiali e Metodi: Il 24 h-ABPM è stato effettuato su 36 bambini con DM1 di età compresa tra gli 8 e i 18 anni (20 maschi, 16 femmine), che sono stati rivalutati anche longitudinalmente a distanza di circa un anno. Coloro i quali presentavano un quadro di ipertensione hanno eseguito il 24 h-ABPM dopo aver seguito per almeno 3 mesi una dieta a ridotto contenuto di sodio. In tutti i pazienti inclusi nello studio sono stati raccolti i seguenti dati: parametri auxologici (altezza, peso, BMI), misurazione della pressione arteriosa (metodo oscillometrico, 24 h-ABPM), indici del controllo glicemico (glicemia, HbA1c, dose di insulina media), assetto lipidico, funzionalità renale (creatinina, microalbuminuria, ACR, urea, GFR). Sono state valutate eventuali correlazioni tra le variabili prese in considerazione. L’ipertensione è stata definita come: A) pressione arteriosa sistolica (SBP) superiore al 95° percentile per età, sesso e percentile di altezza con sfigmomanometro oscillometrico; B) SBP superiore al 95° percentile per un tempo >25% con 24h-ABPM (carico pressorio superiore al 25%). Risultati: La prevalenza di ipertensione riscontrata con 24 h-ABPM è risultata maggiore rispetto a quella dimostrata con il metodo oscillometrico. La metà degli ipertesi mostra valori alterati anche durante la notte e un paziente presenta ipertensione solo notturna. Il follow up ad un anno nei nostri bambini ed adolescenti con DM1 ha evidenziato un aumento della prevalenza di ipertensione e solo in pochi pazienti ipertesi abbiamo riscontrato una risoluzione del quadro dopo dieta povera di sodio. L'analisi multivariata ha permesso di identificare la durata della malattia come principale fattorie predittivo per il carico pressorio alterato. I nostri dati non hanno supportato una relazione tra ipertensione, controllo metabolico, profilo lipidico ed indici di funzionalità renale, seppur si è rilevata un’alta prevalenza si iperfiltrazione, la prima tra le alterazioni renali nel paziente diabetico. Conclusioni: In conclusione il monitoraggio 24 h-ABPM sembra essere un valido strumento da inserire nel percorso di follow up del paziente con DM1 sin dall’età evolutiva, per diagnosticare l’ipertensione il prima possibile ed ostacolare l’insorgenza di danni a lungo termine.
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