Riassunto analitico
L'elaborato è volto a porre in evidenza il necessario cammino che tanto l'ordinamento nazionale, quanto quelli comunitario ed internazionale, devono intraprendere al fine di elaborare tutele concrete nei confronti degli animali, superando quella visione strettamente antropocentrica ed autoreferenziale che è base e fondamento dei sistemi giuridici: il cambiamento delle coscienze e le nuove sensibilità sociali impongono agli Stati di ampliare il novero dei diritti, adeguandosi così alle tendenze etiche e morali sviluppatesi negli ultimi anni. Per fare ciò, l'assunto parte da una dettagliata analisi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale, testo guida e punto di riferimento per la redazione di norme a tutela dei loro diritti, procedendo con un excursus delle tappe fondamentali dell'evoluzione normativa italiana. Ponendo le basi per un possibile inserimento del benessere animale in seno al dettato costituzionale, si procede poi con un'indagine delle strade che è possibile percorrere per il raggiungimento di tale scopo. Infine, un approfondimento è dedicato alla Legge 281/1991, la quale ha il merito di attribuire all’Italia una posizione avanguardista in tema di diritti delle specie animali, riconoscendone le criticità pratiche e proponendo possibili soluzioni. Tale normativa ha inoltre il merito di aver ufficialmente riconosciuto le colonie feline e di aver istituzionalizzato la figura del volontario, il cui operato si dimostra di fondamentale importanza al fine dell'attuazione pratica dei dettami legislativi.
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