Riassunto analitico
La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è la forma più comune di malattia del motoneurone, caratterizzata da un decorso rapidamente progressivo e dal coinvolgimento della muscolatura scheletrica con progressione verso l’exitus generalmente per insufficienza respiratoria. L’eziologia di questa patologia neurodegenerativa rimane ancor oggi ignota, se si eccettuano i pochi casi dovuti a mutazioni genetiche. Una delle ipotesi più accreditate per spiegare l’insorgenza della SLA sporadica è rappresentata dall’esposizione a sostanze chimiche ad attività neurotossica, tra cui alcune tipologie di pesticidi ancor oggi utilizzati in agricoltura o nel giardinaggio domestico. Abbiamo quindi indagato questa possibile relazione tra pesticidi e SLA attraverso uno studio caso-controllo di popolazione multicentrico, condotto nelle province di Modena e di Reggio Emilia nonché di Parma e Catania, in collaborazione con epidemiologi di tali sedi universitarie. In particolare, abbiamo preso in considerazione i pazienti residenti nel territorio oggetto di indagine che hanno ricevuto una nuova diagnosi di SLA nel periodo 1998-2011, identificati mediante flussi informativi quali SDO, prescrizioni farmaceutiche e certificati di decesso nonché, negli anni più recenti, col registro regionale SLA dell’Emilia-Romagna. Per ciascun paziente abbiamo estratto con procedura casuale quattro controlli dalla popolazione generale appaiati per sesso, età e provincia di residenza a ciascun caso. Per tutti i soggetti abbiamo ricostruito la storia residenziale, associando ad ogni indirizzo le coordinate cartografiche nel sistema di riferimento Gauss-Boaga, mediante software ARCGIS-10, inserendo tali dati in un database GIS (Geographical Information System). Tale database è stato quindi arricchito con la tipologia di uso del suolo in stretta prossimità alla residenza dei soggetti, individuata mediante le carte regionali dell’uso del suolo, in due momenti temporali, uno più recente associato a una residenza detta “alla diagnosi” negli anni 2000, e uno più antico indicatore della residenza “storica” negli anni ’70. In particolare abbiamo analizzato all’interno dell’area con raggio 100 metri attorno all’abitazione, la tipologia di coltivazioni in essa presenti, quali vigneti, frutteti, agrumeti, oliveti, colture seminative e orticole al fine di valutare la specifica esposizione dei soggetti alle categorie di prodotti fitosanitari generalmente su di esse utilizzati con attività neurotossica. Abbiamo calcolato il rischio di SLA associato alla residenza in aree caratterizzate da differente utilizzo del suolo tramite regressione logistica per dati appaiati. Il database alla diagnosi ha incluso 703 casi di SLA e 2737 controlli appaiati, mentre quello storico ha invece compreso un numero inferiore di soggetti, 537 casi e 2049 controlli, in quanto non tutti i soggetti inclusi nello studio erano già residenti negli anni ’70 nelle regioni Emilia-Romagna e Sicilia. I risultati dello studio “alla diagnosi” hanno evidenziato un incremento del rischio di SLA in associazione alla residenza in territori agricoli destinati alle coltivazioni di colture orticole, oliveti e in parte per i vigneti, mentre nessuna delle altre tipologie di uso agricolo del suolo è risultata associata ad incrementi del rischio. Per lo studio “storico” è emerso un aumentato rischio soprattutto per la residenza in prossimità di oliveti, frutteti e agrumeti. Questi risultati suggeriscono nel complesso come alcune specifiche esposizioni residenziali passive a pesticidi neurotossici possano rappresentare un fattore di rischio della SLA.
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