Riassunto analitico
Il carcinoma prostatico è il più comune tumore maligno negli uomini ed è causa una significativa morbilità e mortalità in tutto il mondo; 20-30% di questi tumori insorgono nella zona di transizione (TZ). Vengono utilizzati come screening la digital rectal examination (DRE) e il test del prostate specific antigen (PSA) anche se presentano molti limiti. L’ultrasonografia trans-rettale (TRUS) viene utilizzata per guidare l’esecuzione multiple biopsie random nel tessuto prostatico ma questo metodo fallisce nell’individuare fino a un 20% di focolai neoplastici e di conseguenza frequentemente sottostima il grado di malignità. Queste metodiche si sono dimostrate ancora più imprecise nella diagnostica dei carcinomi della TZ. La risonanza magnetica (RM) era utilizzata fino a non molto tempo fa specialmente come metodo stadiativo loco-regionale nel carcinoma prostatico una volta avvenuta la diagnosi di tumore tramite biopsie in modo da valutare soprattutto l’estensione extra-ghiandolare e il coinvolgimento delle vescichette seminali e distinguere così tra gli stadi T2 o T3 della malattia. Negli ultimi anni, grazie all’implemento dell’imaging morfo-funzionale, la RM sta acquisendo un ruolo di primo livello nel management del paziente con carcinoma prostatico grazie alla sua elevata sensibilità (66-81%) e specificità (82-92%) riscontrata nella detection dei carcinomi prostatici, e la possibile correlazione delle immagini morfo-funzionali al grading e all’impatto prognostico del tumore. Scopo di questa tesi sperimentale retrospettiva è quello di valutare l’accuratezza della RM morfo-funzionale quindi multi-parametrica nella diagnosi e stadiazione dei carcinomi prostatici della TZ eseguito in un periodo di 3 anni al Policlinico di Modena. Dai risultati ottenuti si può affermare che l’imaging RM potrebbe assumere un ruolo primario nella gestione di questi tumori; tuttavia è necessario studiare più approfonditamente l’argomento data la bassa prevalenza dei tumori della TZ.
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