Riassunto analitico
Il PXE è una rara patologia genetica a trasmissione autosomica recessiva dovuta a mutazioni del gene ABCC6. Le manifestazioni cliniche sono la conseguenza di una progressiva mineralizzazione delle fibre elastiche dei tessuti connettivi e riguardano principalmente la cute, gli occhi e i vasi sanguigni. La numerosità delle mutazioni del gene ABCC6 (>300) e la eterogeneità delle manifestazioni cliniche, anche in presenza di identiche mutazioni, ha reso fino ad oggi difficile effettuare una correlazione genotipo-fenotipo e avere indicazioni utili da un punto di vista prognostico. Recentemente è stata suggerita l’esistenza di geni modulatori, tra cui GGCX e VKOR che codificano rispettivamente per una gamma-glutamil carbossilasi e una vitamina K epossido-reduttasi. Mutazioni in questi geni sono state associate a condizioni PXE-like, termine con il quale si identificano pazienti che, pur presentando calcificazioni e alterazioni dermiche e oculari, risultano negativi alla ricerca di mutazioni del gene ABCC6. E’ stato quindi ipotizzato che mutazioni e/o polimorfismi in geni modulatori possano agire in maniera sinergica con il gene ABCC6 sia modulando l’effetto di mutazioni del gene ABCC6 e influenzando le manifestazioni fenotipiche, sia determinando un fenotipo patologico in presenza di 1 sola mutazione o anche in assenza di mutazioni del gene ABCC6. Scopo del presente studio è stato quello di avviare uno studio preliminare in cui sono stati analizzati 7 pazienti con manifestazioni PXE/PXE-like per identificare la presenza di mutazioni e/o polimorfismi dei geni GGCX e VKOR e correlare i risultati con il fenotipo clinico e con i dati del sequenziamento del gene ABCC6. I dati ottenuti confermano l’opportunità di analizzare questi geni nel caso di pazienti con diagnosi clinica di sospetto PXE, ma negativi per mutazioni del gene ABCC6 e suggeriscono che la ricerca di polimorfismi dei geni GGCX e VKOR, eseguita su una casistica più ampia, potrebbe fornire indicazioni da utilizzare a fini prognostici.
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