Riassunto analitico
Il microbiota umano è l’insieme dei microrganismi simbiotici (virus, batteri, archea) che abitano l’organismo, distribuiti in molti tessuti e organi: dalla pelle alla cavità orale, dagli organi genitali ai diversi tratti delle vie aeree. Il microbiota si forma dopo la nascita e non rappresenta qualcosa di stabile, poiché subisce delle modificazioni, legate al periodo di vita e all’alimentazione del soggetto.
Il colon è l’organo del corpo umano più densamente popolato di microrganismi, in esso infatti, si riscontra il più alto numero di unità tassonomiche e contenuti genetici osservati nei campioni di feci. La sola popolazione intestinale è costituita principalmente da oltre 4000 diverse specie batteriche, arrivando a 1014 cellule microbiche che è un numero circa 10 volte superiore a quello delle cellule del corpo umano.
Tra i componenti del microbiota umano i microrganismi più abbondanti sono rappresentati dai Lactobacillus che Orla-Jensen nel 1919 li definì come: “batteri Gram positivi, immobili, non sporigeni, di forma bastoncellare o coccica, capaci di fermentare gli zuccheri con produzione di acido lattico come principale prodotto.” Questi microrganismi, e non solo, producono batteriocine: sostanze di natura proteica, piccoli peptidi biologicamente attive, che hanno azione inibitoria nei confronti di altri microorganismi affini, inibendone la crescita, e svolgendo di conseguenza un'azione antimicrobica. I lattobacilli per questo vengono sempre di più utilizzati per favorire equilibrio intestinale soprattutto nel caso di diarree acute.
A tale scopo, Sono stati isolati 92 ceppi di lattobacilli da tamponi rettali di pazienti ricoverati in cardiochirurgia, presso il laboratorio di Analisi e Microbiologia Hesperia Hospital di Modena. I tamponi sono stati seminati su piastre MRS agar, incubate a 35-37°C per 48h in anaerobiosi e successivamente utilizzati per allestire un preparato microscopico previa colorazione di Gram. L'identificazione dei ceppi batterici è stata effettuata inizialmente sulla base delle loro proprietà biochimiche mediante il sistema API® 50 CHL (bioMerieux) e successivamente confermata tramite PCR , utilizzando primers specifici. Successivamente siamo andati a testare l’attività anti-microbica (utilizzando tecniche come agar well diffusion e Deferred Antagonism) e a caratterizzare due batteriocine analizzando: Meccanismo d’azione, Sensibilità a parametri chimico-fisici, Valutazione del peso molecolare… ) che si sono distinte rispetto alle altre batteriocine prodotte dai ceppi batterici in esame, allo scopo di individuare nuovi composti dotati di attività antibatterica ad ampio spettro da impiegare come agenti naturali nella difesa fisiologica della flora microbica intestinale e/o vaginale contro lo sviluppo di microrganismi patogeni. Lo studio ha focalizzando l’attenzione sulla caratterizzazione di due batteriocine prodotte da Lactobacillus paracasei (LP5) e Lactobacillus brevis (LP9), dotate della più rilevante attività antibatterica e del più ampio spettro d’azione tra quelle osservate.
|