Riassunto analitico
La seguente tesi ha l’obbiettivo di illustrare il ruolo della suggestione all’interno delle masse che, come ipnotizzate, vengono indotte ad agire in maniera uniforme e, in determinate circostanze, in modo esagerata a tal punto da dar avvio a delle vere e proprie psicosi collettive. Nel primo capitolo viene quindi ricostruita la storia dell'ipnosi attraverso i contributi di autori quali Anton Mesmer, il marchese Puységur, l'abata Faria, James Braid, Jean-Martin Charcot, Hippolyte Berheim, Pierre Janet e Sigmund Freud. Nello specifico si è cercato di mettere in risalto gli aspetti imitativi e suggestivi dell'ipnosi, che diventano più evidenti nelle psicosi collettive religiose del XIX secolo (le istero-demonopatie) e le psicosi politiche del periodo nazista. Tuttavia, è grazie alla nascita della psicologia delle folle e agli studi di Gabriel Tarde, Scipio Sighele, Gustave Le Bon, Sigmund Freud, José Ortega y Gasset e Wilhelm Reich che viene fatta maggior chiarezza sui processi imitativi e suggestivi: il soggetto inserito in una folla cade in uno stato simile a quello dell’ipnotizzato, come se fosse sotto l’effetto di un’ipnosi sociale, in cui il comportamento altrui influenza il proprio e viceversa. i leader (spirituali e politici)sono, in conclusione, dei grandi ipnotisti che attraverso gli esorcismi e i discorsi pubblici, paragonabili a delle suggestioni verbali, sono in grado di insediare nelle menti dei loro seguaci delle idee fisse in grado di suggestionare la mente delle masse
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