Riassunto analitico
I traumi dell’aorta toracica spesso conseguenza di incidenti stradali, lesioni iatrogene, cadute da altezza elevata, lesioni da armi da taglio e da fuoco e vengono distinti, a seconda del meccanismo della lesione, in traumi penetranti e contusivi, questi ultimi più frequenti; nel 90% dei casi la patologia traumatica dell’aorta è rappresentata da una patologia dell’istmo. A seconda del grado queste lesioni vengono classificate in lesioni intimali, ematomi intramurali, pseudoaneurismi e rotture libere. I traumi localizzati in questa regione sono caratterizzati da un alto tasso di mortalità, infatti, sono responsabili del 25% delle morti per trauma. Per tentare di ridurre la mortalità è necessario riconoscere e trattare tempestivamente questo tipo di traumi, basandosi su una gestione iniziale in accordo con i protocolli ATLS, su un’attenta anamnesi alla ricerca di indizi che possano far sospettare un evento traumatico, e sull’imaging e su una strategia terapeutica efficace. L’esame obiettivo può presentare segni tipici come dolore toracico, emorragie esterne, ipotensione fino allo shock emorragico, disuguaglianza del polso radiale tra i due arti, murmure intrascapolare, instabilità o frattura palpabile delle vertebre toraciche, frattura palpabile dello sterno.Le tecniche di imaging che ci permettono di individuare un trauma dell’aorta toracica sono l’RX, l’angiografia, la angio-TC, l’ecocardiografia trans esofagea (TEE), l’ecografia intravascolare (IVUS) e l’angio-RM. Il trattamento delle lesioni traumatiche dell’aorta toracica può avvenire, a seconda del tipo di lesione e delle condizioni del paziente, mediante un approccio attendista osservando le variazioni all’imaging, tramite un approccio chirurgico tradizionale oppure con un approccio endovascolare(TEVAR). Quest’ultimo, quando disponibile rappresenta lo standard terapeutico. L’obiettivo della tesi è la valutazione della variazione della morfologia dell’aorta toracica per la quale, a seguito di un trauma, è stato necessario un trattamento endovascolare con l’impianto di endoprotesi. La popolazione studiata è rappresentata da pazienti che hanno subito una lesione post-traumatica dell’istmo dell’aorta toracica e che sono stati trattati con TEVAR presso il NOCSAE di Baggiovara e l’ASMN di Reggio Emilia. Di questi sono stati raccolti retrospettivamente dati anamnestici, pre-operatori, intra-operatori e post-operatori a breve e lungo termine. Per lo studio della morfologia dell’aorta toracica sono state valutate e confrontate le angio-TC pre e post-operatorie che i pazienti hanno effettuato nell’ambito del programma di follow-up, misurando il diametro del vaso in 3 punti: la lesione, la zona di ancoraggio prossimale e quella di ancoraggio distale della protesi.
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