Riassunto analitico
Con il termine Sindrome Clinicamente Isolata (CIS) si intende un singolo episodio clinico i cui segni e sintomi suggeriscono un disordine infiammatorio, demielinizzante del Sistema Nervoso Centrale (SNC) (Miller, 2008). La CIS può rimanere un evento isolato oppure può rappresentare la prima manifestazione della Sclerosi Multipla (SM), malattia cronica del SNC, in cui l’infiammazione immunomediata, la demielinizzazione e il successivo deterioramento assonale esitano in una compromissione funzionale motoria e sensitiva (Karussis D, 2013; Compston, 2008; Frohman, 2006; Stelman, 2001). Circa l’85% dei pazienti con SM esordisce con una CIS (Miller, 2008) ed è stato dimostrato come la terapia immunomodulante, somministrata dopo questo primo episodio, possa ritardare la conversione a SM (Comi et al., 2001; Comi et al., 2009; Jacobs et al., 2000; Kappos et al., 2006). D’altra parte, non tutte le CIS evolvono in SM ed anche in questo caso il decorso della malattia è assai variabile, entro uno spettro che va da forme asintomatiche a casi aggressivi (Confavreaux et al., 1980; Confavreaux et al., 2003). Gli effetti collaterali, i costi elevati e la possibile influenza negativa sulla qualità della vita dei farmaci modificanti il decorso di malattia richiedono un’accurata valutazione della necessità di iniziare una terapia e del momento in cui iniziarla (Salzer 2010; Frohman et al., 2006; Pittock et al., 2006) e aumentano l’esigenza di identificare marcatori in grado di predire il rischio di conversione a SM, oltre che l’esito a lungo termine nei pazienti con CIS. Tra i fattori di rischio noti di conversione a SM, i più rilevanti sono la presenza di lesioni della sostanza bianca alla Risonanza Magnetica (RM) e la presenza di bande oligoclonali IgG (IgGOB) nel liquor. Accanto alle IgGOB, sono in studio numerosi biomarcatori liquorali potenzialmente utili come strumento clinico di diagnosi, prognosi e monitoraggio dell’attività di malattia e della risposta al trattamento, oltre che per la comprensione dei meccanismi fisiopatologici alla base della SM. In linea con il crescente riconoscimento dell’importanza dei linfociti B nell’immunopatogenesi della SM, ha suscitato particolare interesse tra i nuovi marcatori liquorali la chemochina CXCL13, che ha un ruolo fondamentale nel reclutamento delle cellule B. Aumentate concentrazioni di CXCL13 nel liquido cefalorachidiano (LCR) sono state associate a un maggior tasso di ricadute e a un più alto rischio di conversione a SM nei pazienti con CIS (Bettschneider, 2010; Khademi, 2011). Tra gli altri fattori predittivi di conversione, si è mostrata particolarmente significativa anche la sintesi intratecale di IgM lipido-specifiche, che è stata associata a ricaduta precoce nei pazienti con CIS (Boscá, 2010; Ferraro, 2013). La sintesi intratecale di IgM (Villar, 2002; Villar, 2003;. Perini, 2006; Mandrioli, 2008;. Sola, 2011) e di IgM lipido-specifiche (Villar, 2005; Thangarajh, 2008; Villar, 2008) ha mostrato inoltre una associazione con un decorso di malattia più aggressivo. L’obiettivo del presente studio è di correlare i livelli liquorali di CXCL13 con parametri clinici, neuroradiologici e liquorali, compresa la presenza di IgMOB, in una coorte di pazienti con CIS e di esplorarne l’eventuale valore nel predire una diagnosi di SM.
|