Riassunto analitico
Lo scopo di questo elaborato è quello di rendere conto del percorso che ha condotto alla configurabilità di un diritto allo sport quale diritto umano e successivamente di valutarne l’effettività anche alla luce delle disparità di trattamento fra atleti dilettanti e atleti professionisti e delle frequenti discriminazioni intersezionali che ancora oggi si verificano nei confronti delle sportive.
Il diritto allo sport assume oggi un’importanza fondamentale e deve essere garantito a tutti in quanto diritto umano irrinunciabile, fonte di insegnamento di importanti valori, quali l’amicizia e l’onestà, ed anche importante fattore di miglioramento delle proprie capacità fisiche, psichiche e relazionali.
Nel primo capitolo vengono messi in luce tutti quei passaggi fondamentali che hanno contribuito a rafforzare la struttura del diritto allo sport quale diritto umano, facendo riferimento alle principali fonti nazionali ed internazionali che lo tutelano e regolamentano. Oggetto di attenzione sono poi le varie tesi che si sono susseguite e hanno condotto al riconoscimento della natura giuridica dell’ordinamento sportivo. Da ultimo, viene compiuta un’analisi sui principali enti, nazionali ed internazionali che compongono l’ordinamento sportivo per valutarne il ruolo fondamentale nella tutela e garanzia del diritto allo sport.
All’interno del secondo capitolo, viene analizzato il regime giuridico alla base del rapporto di lavoro sportivo a partire dalla fondamentale Legge 23 marzo 1981/91 sino all’attuale riforma, entrata in vigore parzialmente già a partire dal 2022 e dal gennaio 2023 e da ultimo in altre parti dal 1° luglio 2023. Obiettivo principale è stato quello di mettere in evidenza le profonde disparità di trattamento tra atleti dilettanti e professionisti in un settore che, come quello sportivo e concernente un diritto umano, dovrebbe essere regolamentato omogeneamente nei confronti di tutti.
Il terzo capitolo rappresenta il punto di arrivo di questa analisi, tesa a mettere in luce le profonde disparità che ancora caratterizzano questo settore, soprattutto dal punto di vista delle atlete ed in conseguenza delle innovazioni scientifico – farmacologiche, le quali hanno portato all’emersione di nuove tecniche , come quella del “sex testing”, volte a sorvegliare i corpi delle sportive per controllarne le caratteristiche biologiche al fine di garantire lo svolgimento di competizioni a parità di armi. L’analisi si prefissa di mettere in luce come le discriminazioni di genere nel settore sportivo siano ancora molto frequenti ed, anzi, crescenti e come queste metodologie siano assolutamente in contrasto con il fine dichiaratamente perseguito poiché, anziché assicurare una competizione a tutti in condizioni di parità, il risultato è una chiara violazione di tutti i diritti fondamentali che dovrebbero essere a chiunque garantiti: diritto alla privacy, diritto alla salute etc.
|