Riassunto analitico
Il deposito di sale Messiniano di Realmonte è costituito da uno spessore di 400-600m di salgemma. Tali depositi mostrano la ciclica alternanza di livelli costituti da fango, sale e kainite. La deposizione di differenti minerali è generalmente dovuta a variazioni climatiche avvenute alla scala del bacino del Mediterraneo. In particolare la deposizione di fango è generalmente associata a momenti umidi mentre la formazione di minerali evaporitici, come sale e kainite, è ricondotta a condizioni maggiormente aride. Le alternanze di fango e salgemma, osservate all’interno della miniera di Realmonte, sono state ipotizzate essere rappresentative di un anno di sedimentazione. La successione evaporitica di Realmonte è divisa, nella sua parte mediana, da una discontinuità (Lugli et al., 1999) interpretata come superfice di esposizione subaerea. La parte superiore della successione è stata precedentemente studiata da Manzi et al., 2012 ed ha messo in evidenza che le cicliche variazioni di facies osservate a Realmonte sono conseguenza di variazioni climatiche indotte da forzanti climatici a ciclicità 3–5, 9, 11–13, 20–27 e 50–100 anni. La definizione di tali cicli si è rivelata estremamente più complicata nella porzione della successione oggetto del mio lavoro di tesi. Allo scopo di andare a identificare il ciclo elementare osservabile nella porzione inferiore della successione, sono state effettuate analisi sedimentologiche e petrografiche, in sezione sottile, e analisi composizionali all’ASEM. Lo studio in microscopia elettronica ha messo in evidenza la presenza di minerali molto significativi quali la polyhalite (K2Ca2Mg(SO4)4·2H2O). Tale minerale è estremamente poco solubile e quindi è indicativo di periodi di maggiore diluizione della salamoia, mentre la kainite (MgSO4·KCl·3(H2O), minerale molto solubile, testimonia la deposizione in periodi particolarmente aridi. Lo studio della porzione inferiore della successione salina di Realmonte ha messo in evidenza la presenza di porzioni, composte da decine di cicli, all’interno delle quali si assiste a un forte aumento della componente in kainite in un contesto di tendenza regressiva fino all’emersione. Nella parte inferiore della successione sono stati identificati cicli costituti dall’alternanza di cumuliti di cristalli tabulari e polyhalite. Più in alto i banconi costituti da abbondante kainite mostrano invece la presenza di cumuliti di cubi, zattere e piramidi di sale, nella parte basale del ciclo, e kainite nella porzione terminale. Generalmente la porzione più umida del ciclo è caratterizzata, quando presente, da fango associato a polyhalite. Nella porzione terminale della successione sono stati riconosciuti cicli costituti da cumuliti di cubi e piramidi di sale, alternati a fango e solfati. All’interno della successione sono state dunque identificate due ciclicità: una di ordine maggiore, costituita dai banconi arricchiti in kainite e rappresentativa di variazioni climatiche cicliche, ed una di ordine minore, ciclicità ad altissima frequenza annuale, i cui cicli sono bordati da fango o polyhalite. Le variazioni, di natura petrografiche e sedimentologiche osservate nelle diverse parti della successione, all’interno della ciclicità ad altissima frequenza, sono state associate a variazioni stagionali responsabili del maggiore o minore grado di saturazione dell’acqua. La genesi delle differenti facies che si osservano nelle diverse parti della successione sono dunque controllate dal progressivo abbassamento del livello del mare e dalle variazioni climatiche di ordine superiore nonché dalle variazioni climatiche e pluviometriche stagionali.
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