Riassunto analitico
L'avvento delle nuove tecnologie ha rivoluzionato il mondo della scuola rendendo spesso più agevole l’approccio degli studenti verso alcune materie e argomenti. Come spesso accade, però, un utilizzo poco consapevole dei mezzi rende dannoso quello che nasce in nome del progresso: ciò vale in particolar modo per lo smartphone, uno strumento che è diventato per gli adolescenti quasi un’estensione del corpo. In questa tesi si affronta il delicato impatto che lo smartphone potrebbe avere sul cervello degli adolescenti in termini di stimolazione continua e prosciugamento delle risorse, condizione indicata dagli scienziati come brain drain. Il progetto, illustrato in questa tesi e condotto nella scuola secondaria di primo grado, ha come obiettivo fondamentale quello di iniziare gli studenti a un’indagine critica del loro intorno al fine di abituarli a considerare l’impatto che ambiente e abitudini possano avere su di sé – in particolare sulle funzioni cognitive – e aiutarli a orientarsi verso scelte responsabili. In prima analisi si affronta la relazione tra esperienza individuale, funzioni cognitive e aree cerebrali indagando il concetto di plasticità neuronale. In seguito si affronta l’impatto dello smartphone sulle funzioni cerebrali in termini di stimolazione continua e invasiva. Infine, attraverso l’esplorazione delle principali strategie di neuromarketing, si indaga sulle forme di manipolazione a cui gli adolescenti possano essere soggetti online e le relative conseguenze neurofisiologiche. Il focus a cui tende il progetto sviluppato in questa tesi è quello di fornire agli adolescenti strumenti e conoscenze adeguati a sostenere scelte consapevoli, ritenendo che ciò possa rappresentare un punto di forza educativo in un’ottica individuale e sociale. I risultati a cui si è giunti dimostrano che questo approccio può risultare efficace nella fascia d’età considerata.
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