Riassunto analitico
Nel ventunesimo secolo lo scenario epidemiologico delle malattie infettive è radicalmente cambiato a causa dei mutamenti climatici, ecologici e ambientali che si sono verificati nel mondo. L’effetto più importante è l’emergenza di nuovi patogeni in nuove aree geografiche o la riemergenza di vecchie malattie con l’aumento la loro incidenza e diffusione. Il virus Usutu (USUV) rappresenta uno degli esempi più interessanti di patogeni emergenti; è un Arbovirus (Arthropod-borne virus) appartenente al genere Flavivirus e insieme ad altri importanti patogeni umani come il Murray Valley encephalitis virus (MVEV), il West Nile virus (WNV) e il Saint Louis encephalitis virus (SLEV ), yellow fever virus (YFV), Dengue Viruses (DEN 1-4), Tick-borne encephalitis virus (TBEV) appartengono al sierogruppo dei virus delle encefaliti Giapponesi (JEV). La trasmissione di USUV è associata alla presenza di vettori competenti diffusi in zone dal clima temperato. Gli uccelli selvatici rappresentano i principali ospiti del virus, nonché serbatoi dell’infezione. Tra questi, gli uccelli migratori giocano un ruolo importante nella diffusione del virus in nuove aree. Alcune specie di mammiferi tra cui cavalli, cani e uomo possono essere ospiti accidentali del virus. USUV è stato isolato originariamente da zanzare del genere Culex in Sud Africa e per molti anni non è stato considerato, per la sua bassa patogenicità, una reale minaccia per l’uomo e per gli animali. Infatti in Africa sono stati riportati solo due casi umani di infezione da USUV con un limitato interessamento clinico: un uomo con febbre e rash cutaneo e un bambino di 10 anni con febbre e ittero. Dal 2001 in poi USUV ha esteso le sue aree di distribuzione in Europa dove sembra avere acquistato una maggiore virulenze e capacità infettante mostrando una inusuale neuroinvasività in popolazioni di uccelli e causando una significativa mortalità in uccelli domestici e selvatici in vari paesi quali Austria, Ungheria, Germania, Svizzera e Italia. Nella tarda estate del 2009 in Italia sono stati riportati i primi casi umani al mondo di malattia severa da USUV in due pazienti immunocompromessi ricoverati nell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. Per monitorare la circolazione ambientale del USUV in Italia, specialmente nelle aree geografiche considerate a rischio di introduzione del virus, sono state introdotte attività diagnostiche per USUV regolarmente svolte su animali-sentinella (cavalli e polli), zanzare e uccelli domestici e selvatici. La sieroconversione degli animali sentinella e il ritrovamento di USUV in uccelli morti raccolti in varie regioni italiane hanno dimostrato che l’USUV è diventato negli anni un patogeno residente, come WNV, con gli effetti che ne conseguono sulla salute pubblica. In questa prospettiva è parso interessante comprendere se i due casi di malattia severa descritta nei due pazienti di Modena siano stati un evento occasionale verificatosi in soggetti immunocompromessi oppure l’inizio di una nuova espressione zoonotica del USUV. Partendo da questi presupposti è stato effettuato uno studio retrospettivo, descritto in questo lavoro di tesi, disegnato per valutare la diffusione nell’uomo del USUV in provincia di Modena, area in cui sono stati riportati i primi due casi umani. Questo studio fa parte del progetto internazionale “Origin and evolution of recent vector-borne virus incursions in the Mediterranean Basin” finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito del programma di Ricerca Finalizzata 2009 in cui l’ Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena è partner dell’Istituito Zooprofilattico Sperimentale “G. Caporale” di Teramo. La diffusione del virus Usutu in provincia di Modena è stata indagata ricorrendo all’uso di metodiche sierologiche e molecolari su campioni umani di siero e liquor di pazienti afferenti all’ Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena.
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