Riassunto analitico
Il periodo pandemico è stato un momento in cui l’intero pianeta si è trovato in grossa difficoltà a gestire tutti gli aspetti che caratterizzano la nostra quotidianità. Inoltre, ha contribuito ad aumentare le incertezze; ha incrementato la nascita, nelle persone, di stati emotivi negativi, ha generato conseguenze sia nella sfera individuale sia sociale e molto altro. Premesso ciò, occorre specificare che l’elaborato di tesi intende indagare gli stati emotivi, psicologici e comportamentali provati da persone che provenivano da Paesi diversi rispetto a quelli in cui si stavano trovando durante il periodo del lockdown, nonché l’impatto sulla percezione della propria identità individuale e sociale. Questi aspetti sono stati messi in connessione con le dinamiche che possono scatenarsi tra società maggioritaria e migranti soprattutto in occasione di eventi emergenziali, con l’incidenza che possono avere l’informazione, la disinformazione e la discriminazione. Per farlo, sono state intervistate delle persone migrate da un altro Paese per stabilirsi in Italia o viceversa, ma che comunque sono periodicamente in contatto con il Centro culturale e multietnico Milinda di Modena e di esplorare le loro risposte mediante il software di indagine qualitativa, quantitativa e metodi misti MAXQDA. L’elaborato si articola in due parti: nella prima vengono introdotte e descritte tematiche che ruotano attorno ai temi dell’immigrazione, dell’identità e del senso di appartenenza. Queste ultime, rappresentando già in sé delle sfide complesse per le persone che decidono di spostarsi da un Paese ad un altro, generano una curiosità altrettanto maggiore se indagate nella connessione con il periodo emergenziale da Covid-19, quindi sulle conseguenze che può aver generato tale situazione quali discriminazioni, determinati stati emotivi e gli effetti delle informazioni che sono circolate. Successivamente, il lavoro si concentra sulla presentazione del progetto “Correlazioni”, volto a promuovere il benessere nella popolazione modenese e, in particolare viene esposto il lavoro di ricerca “I transmigranti nel lockdown”. Attraverso l’analisi dei dati emersi, a seguito della codifica testuale delle interviste, sono state costruite una serie di mappe utilizzando due tipi di modelli specifici: Codice-subcodici gerarchico e Codice-teoria. Oltre all’adozione di questi modelli si è pensato di provare ad approfondire alcuni aspetti delle analisi cercando di osservare ed indagare le differenze tra il campione utilizzando il Metodo misto. I risultati ottenuti confermano e si legano saldamente a tutte le tematiche presenti nella prima parte teorica della tesi, ma forniscono anche elementi che spronano a riflessioni ulteriori. In linea generale sembra emergere che, le persone che si ritrovano in nuovi contesti culturali, si percepiscono come una sorta di ibrido in cui due identità coesistono contemporaneamente a causa di interconnessioni multiple collocate tra i confini internazionali del Paese di origine e di quello ospitante. Questo incontro di culture diverse sembra suscitare, in loro, un forte sentimento di frustrazione nel sentirsi straniero in entrambi i Paesi. Inoltre, l’impatto del virus sembra abbia incrementato i pregiudizi e discriminazioni sia verso le persone di origine cinese ma anche verso i cittadini italiani ed europei che, nei mesi del lockdown, si sono trovati all’estero e sono stati considerati e trattati come possibili portatori del virus; ciò è dipeso soprattutto dalle notizie e informazioni che circolavano in quel periodo. In ogni caso la situazione emergenziale, unita alle discriminazioni e a tutto il tema dell’informazione e della disinformazione, sembra aver intaccato l’identità di queste persone e aver provocato stati emotivi significativi.
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