Riassunto analitico
Le certificazioni alimentari sono di fondamentale importanza quando si vuole intraprendere un percorso di qualità, soprattutto in relazione al fatto che, serve ai consumatori per riconoscere tali prodotti e porre fiducia in essi. Ho distinto due categorie di certificazione: cogenti e volontarie. I vantaggi riscontrati con quest’ultimo tipo di certificazione sono molteplici, primo fra tutti, la possibilità di accedere ai mercati esteri e nazionali e di collaborare con la GDO, come nel caso degli standard globali IFS e BRC. Il focus del mio elaborato è il British Retail Consortium del quale ho illustrato tutte le parti che lo compongono, i requisiti necessari al fine di conseguire questa certificazione e le novità introdotte dalla 9ᵃ Versione. Particolare attenzione al coinvolgimento della Direzione Aziendale in tutti i processi e al fondamentale ruolo dell’operatore in quanto deputato al controllo dei punti critici. Una responsabilizzazione di esso nel controllo dei processi, nel ricevimento della materia prima e nelle buone pratiche di lavorazione, fornirà una garanzia di qualità del prodotto. Tutto ciò e tanto altro è racchiuso nella Food Safety Culture, cioè la Cultura della Sicurezza Alimentare, è qualcosa che un’azienda è, piuttosto che qualcosa che un’azienda ha e parte dagli sforzi di comunicazione, consapevolezza delle responsabilità, impegno da parte della direzione e considerazione dell’intera azienda come un sistema integrato che influisce sulla sicurezza alimentare, nel pensiero e nel comportamento.
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