Riassunto analitico
Negli ultimi due anni l’emergenza sanitaria del Coronavirus ha avuto ripercussioni pesanti su tutti gli aspetti della vita delle persone; Questa tesi si pone l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle condizioni di vita della componente femminile della cittadinanza modenese in tempo di pandemia. Il presente elaborato viene sviluppato all’interno di un percorso di tirocinio presso la Camera del Lavoro, con la quale viene progettato un questionario sulle condizioni di vita, lavoro e fiducia verso le istituzioni, che ha coinvolto 574 lavoratori di Modena e provincia appartenenti a 15 aziende del territorio rappresentative del tessuto produttivo locale. La collezione dei dati è stata ottenuta attraverso questionario somministrato online. Le domande del questionario hanno riguardato condizioni di lavoro, dimensioni della salute psicofisica, conciliazione vita-lavoro, fiducia nelle istituzioni e valutazione delle forme di supporto sociale ed economico. All’indagine si affianca una ricerca di tipo qualitativo (interviste ai funzionari di categoria CGIL) per migliorare alcune parti del sondaggio suggerendo temi specifici. I risultati suggeriscono che i problemi riscontrati dalle rispondenti hanno riguardato prevalentemente la cura dei figli, la conciliazione vita-lavoro e la manifestazione di stati di malessere psicofisico, le cui dimensioni più rilevanti sono l’insorgenza di stati d’ansia e fenomeni di stress. A questo dato si affiancano importanti segnali di mancanza di fiducia nelle Istituzioni e altri enti, le cui misure di supporto non sono considerate dai soggetti intervistati sufficientemente semplici da ottenere, trasparenti ed eque. Alla luce di questo esito viene avanzata una riflessione, confermata dalla letteratura esistente sul tema sull’importanza del concetto di fiducia (trust). Per studiare cosa determina il trust si costruisce un modello socio-strutturale a tre livelli di fiducia manifestata nei confronti di attori istituzionali e non; i tre livelli di trust rappresentano la fiducia verso istituzioni vicine (fiducia sociale: la fiducia negli altri, scuole, associazioni di volontariato, sindacato), intermedie (istituzioni comunitarie: chiesa, enti locali, sanità locale, forze dell’ordine e lontane (Istituzioni Nazionali e Sovranazionali: UE, SSN, governo, banche, politica). Ogni dimensione del trust viene studiata in base alle potenziali determinanti per capire il peso relativo di ciascuna di esse; in particolare vengono analizzate come determinanti variabili socio-demografiche, di benessere finanziario, di benessere psicofisico e variabili relative alla valutazione dei supporti pubblici in termini di equità, trasparenza e accessibilità. Ad ogni livello socio-strutturale della fiducia ciò che determina il trust è l’età, la stabilità economica e le interazioni sociali. I fattori che riducono la fiducia sono: i) essere giovani ii) una scarsa capacità di far fronte alle spese di bilancio familiare iii) avere figli minori iiii) la mancanza di interazioni sociali iiiii) una scarsa valutazione dei supporti pubblici. Non influenza la fiducia il titolo di studio, la cittadinanza, vivere in città o in provincia. Non risulta correlato il benessere psicofisico nei confronti dell’ultimo livello di fiducia socio-strutturale, che riguarda la fiducia sociale. Più un’istituzione è lontana, meno la fascia d’età adulta (40-55) con figli minori si fida. Al contrario la fascia d’età oltre i 56 anni mostra fiducia verso tutte le istituzioni, inoltre incide positivamente sulla fiducia il benessere economico. Questo risultato può essere letto come un indicatore secondo il quale il livello di fiducia è influenzato dalla stabilità della vita che si raggiunge a Modena, e in Italia, in una fascia di età medio alta.
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