Riassunto analitico
Oggetto della tesi è l'osservazione del fenomeno della Società Benefit italiana, denominazione introdotta con con la c.d. Legge di Stabilità per il 2016 (legge n.208 del 2015), secondo una prospettiva di stampo giuslavoristico. Tale approccio, di certo uno dei più trascurati nel dibattito accademico, non per questo è meno ricco di implicazioni teoriche e pratiche. Nello specifico si vuole comprendere come lo strumento della società benefit dialoghi con la struttura del diritto del lavoro, per poi capire se questo confronto possa altresì generare profili innovativi. Il percorso argomentativo adottato è tripartito. Nella prima parte si osserverà il fenomeno della società benefit in chiave storico-economica, prestando particolare attenzione alla evoluzione del concetto di interesse sociale e al carattere distintivo che la denominazione mantiene rispetto ad altre forme di Corporate Social Responsibility. La seconda parte sarà invece dedicata alla valutazione dell'articolo 1, commi dal 376 al 384 e rispettivi allegati, della legge n.208 del 2015: si partirà da osservazioni di carattere giuscommerciale per poi concentrarsi sugli elementi normativi più vicini al diritto del lavoro sia per finalità che per ambito di applicazione. Nello specifico saranno approfonditi i due profili giuslavoristici, denominati costitutivo ed operativo, che emergono dal disposto normativo e che riflettono la duplice condizione che i lavoratori delle società benefit possono assumere: da un lato come beneficiari del beneficio comune, dall’altro come portatori di specifici interessi che sorgono dal vincolo di responsabilità, trasparenza e sostenibilità a cui tutte le società benefit sono soggette. Nella terza ed ultima parte si interpreterà sulla base dei criteri precedentemente individuati la documentazione prodotta da un campione di tre società benefit italiane, la selezione delle quali è avvenuta secondo criteri di merito. Attraverso la lettura delle clausole statutarie e delle relazioni di impatto richieste dalla normativa si vuole osservare come i suddetti profili giuslavoristici sono stati implementati da realtà aziendali particolarmente virtuose nel campo della responsabilità sociale ed ambientale, al fine di isolarne tratti comuni e prassi innovative.
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