Riassunto analitico
Nella presente tesi viene trattato il lavoro dei cosiddetti riders (ciclofattorini), con riferimento alla questione relativa alla loro qualificazione giuridica e ai contrastanti orientamenti dottrinali e approdi giurisprudenziali. Inoltre, è stata illustrata la normativa del lavoro svolto mediante le piattaforme digitali di intermediazione. In particolare, si è cercato di fornire un’analisi per quanto riguarda la normativa italiana e quella inglese. Precisamente, nel primo capitolo è descritto il fenomeno economico della gig economy a livello europeo, caratterizzato da una crescente digitalizzazione della produzione e dalla diffusione di piattaforme digitali di intermediazione, caratterizzate da diversi gradi di ingerenza nei confronti dei lavoratori coinvolti. Il secondo capitolo viene introdotto con la categoria dei c.d. riders, con particolare evidenza nei confronti della loro tutela e degli specifici rischi lavorativi cui essi sono sottoposti. Successivamente, viene affrontata la trattazione della normativa italiana partendo dall’art.2 comma 1 del d.lgs. n.81/2015, con approfondimenti relativi alle differenze intercorrenti con le fattispecie di cui agli artt. 2094 c.c., art. 2022 c.c., art. 2104 c.c. e 409 n.3 c.p.c. ed alle contrastanti tesi dottrinali ad esso relative. Vengono commentate le principali sentenze che hanno avuto ad oggetto la qualificazione giuridica dei riders ed in particolar modo vengono evidenziate le differenti interpretazioni giurisprudenziali dopo aver fornito un quadro sulla contrattazione collettiva. Inoltre, vengono descritte tutte le novità a livello nazionale e il processo di riforma che ha coinvolto l’art.2 comma 1 del d.lgs. n.81/2015, attuato con D.L. n.101/2019 poi convertito in L. n.128/2019 e con importanti conseguenze sul piano pratico ed applicativo. Inoltre, la trattazione sulla giurisprudenza italiana sui riders viene sviluppata secondo filoni relativi alla qualificazione del rapporto, alla discriminazione attraverso l’algoritmo sviluppato dalle piattaforme digitali e alla distinzione dei riders come lavoratori subordinati oppure autonomi. Alla luce delle considerazioni esposte, è riportata anche la disciplina applicabile ai lavoratori etero-organizzati. Viene poi illustrato il Capo V-bis, introdotto con la L. n.128/2019 nel nostro ordinamento. Nel terzo capitolo è offerto un quadro di questo settore per quanto riguarda la normativa inglese e di conseguenza sono state riportate in particolare case-law rilevanti come Judgement Aslam and Farrar v Uber, Autoclenz v Belcher & Ors case-law, Deliveroo case-law and Pimlico Plumbers Ltd v Smith case-law. Nel quarto ed ultimo capitolo infine viene svolta la comparazione tra l’Italia e la Gran Bretagna. Inoltre vengono riportate le conclusioni finali che si possono trarre alla luce dello studio condotto.
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Abstract
This thesis deals with the work of the so-called riders, with particular reference to the question of their legal qualification and the contrasting doctrinal orientations and jurisprudential approaches.
In addition, it has been illustrated the regulation of work carried out through digital platforms. Specifically, it has been made an attempt to provide an analysis of Italian and English legislation.
To be more precise, the first chapter describes the economic phenomenon of the gig economy at the European level which is outlined by increasing digitalisation and the spread of digital intermediary platforms, which are characterised by varying degrees of interference with the involved workers.
The second chapter is introduced with the category of so-called riders, with particular emphasis on their protection and the specific work risks to which they are subjected.
Subsequently, the focus shifts on the Italian legislation, starting from Article 2 paragraph 1 of Legislative Decree no. 81/2015, with an in-depth examination of the differences with the cases referred to in Articles 2094, 2022, 2104 of the Civil Code, and Article 409 no. 3 of the Code of Civil Procedure and also the related contrasting doctrinal issues.
The main judgments on the legal classification of riders are commented and in particular, the different interpretations of case law are highlighted after having provided an overview of collective bargaining.
In addition, some of the novelties on the national level have been reported, as well as the reform process involving art.2 paragraph 1 of Legislative Decree n.81/2015, implemented by Legislative Decree n.101/2019 then converted into Law n.128/2019 and with important consequences on a practical and applicative level.
In addition, the discussion of Italian case law on riders is developed along lines relating to the qualification of the relationship, the discrimination through the algorithm developed and adopted by digital platforms and the distinction of riders as employees or self-employed.
In the light of the above considerations, the rules applicable to hetero-organized workers are also reported. Then, it is illustrated Chapter V-bis, introduced by Law no. 128/2019 into our legal system.
In the third chapter, it is offered an overview of this area of employment law concerning UK’s law and consequently, the relevant case-law is reported such as the Judgement Aslam and Farrar v Uber, Autoclenz v Belcher & Ors case-law, Deliveroo case-law, and Pimlico Plumbers Ltd v Smith case-law.
In the fourth and final chapter, it is drawn the comparison between Italy and Great Britain. Moreover, in this section, are given the personal conclusions in light of the study conducted.
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