Riassunto analitico
L’obiettivo di questo lavoro è quello di ripercorrere la biografia di un personaggio di fama internazionale, Franco Maria Ricci (1937-2020), scomparso lo scorso settembre, anche in relazione ad altre personalità importanti del mondo della cultura emiliano. Sono state prese in considerazione in modo particolare l’attività editoriale di Ricci, la sua passione per il collezionismo d’arte, e il progetto del Labirinto della Masone (PR), un luogo unico che, oltre a rappresentare il labirinto in bambù più grande al mondo, è anche un museo che ospita gran parte della sua raccolta, nonché mostre temporanee. Il lavoro è suddiviso in tre capitoli. Nel primo si presenta la figura di Ricci: dagli studi classici, alla facoltà di geologia, dalla passione per la grafica a quella per l’editoria. Importante rilievo viene dato a Giambattista Bodoni (1740-1813). L’incontro con l’opera di quest’ultimo è il punto di partenza della carriera di Ricci in quanto editore: dalla fondazione della Casa Editrice, alla creazione di celebri collane d’arte di lusso, all’ideazione della rivista FMR, all’ambizioso “lancio” di FMR in America. Successivamente viene presentata la collezione di Ricci (accessibile dal 2015 al pubblico nel complesso del Labirinto della Masone), a confronto con quelle di due importanti figure: Luigi Magnani (1906-1984) e Francesco Molinari Pradelli (1911-1996). Nel secondo capitolo si presenta il Labirinto della Masone. Si indagano le motivazioni che hanno spinto Ricci, all’inizio degli anni 2000, a sessant’anni compiuti, in un momento di successo dal punto di vista editoriale, a vendere la sua Casa Editrice (e, con essa, il marchio FMR) per dedicarsi esclusivamente a questa creazione. Vengono presentati gli architetti (Davide Dutto e Pier Carlo Bontempi) e le “tappe” che ne hanno segnato la concretizzazione. Il labirinto, ispirato al labirinto romano con angoli retti e suddiviso in quartieri, ricorda i labirinti apparsi in Europa tra Rinascimento e Barocco sotto forma di giardino. Da chi è stato ispirato Ricci? Egli dichiara di aver pensato a lungo alla costruzione di un labirinto, un’idea stimolata dall’amicizia con Jorge Luis Borges: il tema del labirinto è infatti molto caro allo scrittore argentino. Si indaga quindi quale sia il significato del labirinto per Borges e per quale motivo rappresenti un tema centrale nelle sue opere. Il terzo capitolo tratta delle mostre temporanee organizzate fino ad oggi all’interno delle sale del Labirinto, con un esame dettagliato di due iniziative riguardanti Antichi Maestri emiliani (Gaetano Gandolfi, il Bertoja e Girolamo Mirola). Dalle mostre, così come dall’analisi della collezione, si è inteso far emergere le scelte talvolta bizzarre ma mai casuali di Ricci, un uomo votato alla ricerca della bellezza che con dedizione ha saputo dare vita a capolavori per tutta la sua vita.
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