Riassunto analitico
Il ruolo della visita medico sportiva per gli atleti agonisti è spesso argomento di dibattito sia interno che internazionale nonostante sia ormai una pratica consolidata (venne istituita in Italia nel 1982 con un D.P.C.M. che ne stabiliva l’obbligatorietà). Molti pensano che la visita medico sportiva serva soltanto come screening per prevenire la morte improvvisa nell'atleta, ma in realtà la visita annuale è anche funzionale per prevenire, diagnosticare, e gestire tutte le condizioni potenzialmente patologiche che possono verificarsi nell'atleta, il quale fa parte di una popolazione che non è sottoposta a frequenti controlli. In questo studio retrospettivo sono state analizzate le cause e i motivi di non idoneità alla attività sportiva agonistica nella provincia di Modena nel corso dell’ultimo ventennio, al fine di valutare le nuove tecniche diagnostiche, la gestione delle non idoneità e il ruolo della Medicina dello Sport come disciplina diagnostico-terapeutica. Materiali e metodi: è stato utilizzato l’archivio cartaceo della Medicina dello Sport della sede di Modena includendo tutte le 282 non idoneità registrate ed escludendo soltanto quelle non reperibili perché non presenti nei sistemi informatici, cartacei e/o chi non abbia svolto la visita per la concessione dell’idoneità nella sede di Modena. Risultati: La causa principale di non idoneità è stata l’ipertensione arteriosa seguita dalle condizioni aritmogene, altri dati rilevati sono stati l’introduzione degli esami di terzo livello cardiologici come Risonanza Magnetica Cardiaca e CoronaroTac a partire dal 2010 che potranno sempre più contribuire nell'individuazione di patologie con scarsa espressione fenotipica. I soggetti sono stati classificati in Over 35 e Non Over e in chi ha effettuato la visita prima o dopo il 2010. Sono state analizzate le principali cause cardiovascolari e non descrivendo il ruolo dello specialista nella Medicina dello Sport.
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