Riassunto analitico
L’approccio LEADER viene utilizzato dall’Unione Europea per aiutare le zone rurali nel loro sviluppo ed utilizza, da anni, una programmazione pluriennale. Uno dei tratti caratteristici di questo approccio consiste nell’utilizzo di un metodo “bottom-up” con l’obiettivo di coinvolgere le comunità nella definizione delle strategie locali, in quanto vige l’idea che gli abitanti della zona siano i migliori esperti per lo sviluppo del territorio in cui risiedono, spinti da un forte senso di appartenenza e dal desiderio di mantenere “viva” la loro terra. Questo avviene attraverso i Gruppi di Azione Locale, partenariati costituiti da rappresentati pubblici e privati che mediante la formulazione delle strategie di sviluppo locale, cercano di identificare azioni mirate per incentivare la crescita nel proprio territorio. In Europa vi sono circa 2000 GAL, in Italia, al 31/12/2021, se ne registravano 200 di cui sei in Emilia-Romagna. Nella tesi, per l’approccio LEADER, viene considerato il periodo di programmazione 2014-2020 e una prima parte dell’elaborato pone a confronto le situazioni di tre Gruppi di Azione Locale situati in Emilia-Romagna: GAL Antico Frignano, GAL del Ducato, GAL L’Altra Romagna. È evidente come le diversità dei territori, nonostante si tratti di località situate nella medesima regione e tutte in zone appenniniche, influenzino le strategie di sviluppo locale e i piani di azione locale definiti dai tre GAL. Ciò risulta essere un’ulteriore conferma dell’importanza dell’approccio “bottom-up” che consente di gestire i fondi in modo ottimale per le esigenze del singolo territorio, che nessuno può conoscer meglio dei cittadini che vi abitano. Nella gestione dei fondi comunitari da parte del GAL e per dare attuazione alle operazioni preventivate, il partenariato può ricorrere a vari strumenti, tra cui i bandi. Il GAL Antico Frignano, nel 2017, ha pubblicato un bando per l’azione “A.2.1 - Investimenti rivolti a imprese agroalimentari in approccio individuale”, che ha consentito l’erogazione di 905.313,46 euro di contributi a tredici latterie. Il settore lattiero-caseario è di importanza essenziale per il territorio in quanto strettamente connesso al Parmigiano Reggiano, formaggio noto a livello mondiale, la cui produzione può avvenire solo in alcune zone selezionate dell’Emilia-Romagna. I contributi concessi alle latterie inoltre hanno un impatto sostanziale sul territorio perché vi sono molti contadini che lavorano per portare il latte alle medesime e dunque, il buon funzionamento della latteria, apporta benefici ad una cerchia più ampia di persone. La strategia LEADER cerca quindi di mantenere vitali anche quei piccoli paesi che pian piano, per assenza di servizi e di lavoro, rischierebbero di rimanere disabitati. L’obiettivo di questo approccio non è ricreare in queste zone delle località industrializzate e sviluppate come quelle di città, ma sfruttare i loro punti di forza per renderle, nella loro semplicità e tranquillità, zone che possano continuare ad essere abitate da coloro che le portano nel cuore e che non vorrebbero mai abbandonarle a causa dell’assenza di posti di lavoro e di servizi.
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