Riassunto analitico
INTRODUZIONE_ Il lavoro è considerato uno dei determinanti sociali fondamentali della salute, in particolare relativamente ai pazienti con disturbi mentali: nei progetti orientati alla recovery, alla deistituzionalizzazione e all'inclusione sociale i percorsi di inserimento lavorativo possono costituire un pilastro importante. L'implementazione di modelli legislativi e gestionali che disciplinino i programmi di inserimento lavorativo richiede un forte grado di integrazione socio-sanitaria, competenze multidisciplinari, dialogo con le istituzioni e capacità di ricezione parte dei servizi territoriali. OBIETTIVI_ Valutare l'efficacia dei programmi di inserimento lavorativo avviati presso il Settore Salute Mentale Adulti del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche di Modena. METODI_ Studio osservazionale retrospettivo monocentrico (centro coordinatore: UOC Salute Mentale Adulti Universitaria Azienda USL di Modena): a partire dai registri degli otto Centri di Salute Mentale del DSM-DP sono stati estratti i nominativi di tutti gli utenti avviati a percorsi di inserimento lavorativo -tramite Legge Regionale 14/2015, Servizio inserimento Lavorativo e Fondo Regionale Disabili- nel periodo 1 Gennaio- 31 Dicembre 2018. Per tutti i pazienti sono state analizzate variabili socio-demografiche (età, sesso, scolarità, stato civile, nazionalità, attività lavorativa), diagnosi, tipologia ed esito del percorso di inserimento; all'interno del campione complessivo è stato poi estrapolato ed analizzato un secondo gruppo più piccolo comprendente tutti coloro relativamente ai quali è stato possibile risalire ai dati di inizio e fine del percorso, prendendo in considerazione ulteriori variabili cliniche (durata della presa in carico, prestazioni, ricoveri) sulle quali è si è proceduto ad un'analisi statistica inferenziale. Infine sono stati confrontati i dati dei due campioni. RISULTATI_ Il campione complessivo era costituito da 278 pazienti (età media 41+-11 anni), il secondo gruppo ne includeva 62: il confronto tra i periodi di ugual durata precedente e successivo all'avvio del percorso di inserimento lavorativo ha mostrato una significativa riduzione del numero di prestazioni ordinarie(p<0,1; Z=3,58) e degli accessi in urgenza (p<0,01; Z=2,58); i dati relativi a numero e giorni di ricovero, approssimandosi allo zero, non permettono un comparabile grado di significatività statistica. CONCLUSIONE_ Il paziente avviato ad un percorso di inserimento lavorativo risulta meno bisognoso di prestazioni cliniche, soprattutto urgenti; una più approfondita comprensione degli aspetti qualitativi associati a questo tipo di attività, insieme ad un confronto tra i vari modelli supportato da una mole maggiore di dati, potrebbe fare luce sui fattori che determinano una reale inclusione nel mondo del lavoro rispetto a quelli più istituzionalizzanti che rischiano di spingere o mantenere il paziente nell'ambito della cronicità.
|