Riassunto analitico
La sclerosi sistemica (SSc) è una malattia cronica caratterizzata da disfunzione endoteliale, alterazioni immunitarie e fibrosi. L’accumulo di collagene, con impegno di organi interni e cute, e la vasculopatia rappresentano i momenti patogenetici fondamentali di una delle manifestazioni cliniche più frequenti e severe della SSc, le ulcere cutanee. La terapia di tali lesioni, basata su approccio sia locale che sistemico, si rivela spesso insufficiente a garantirne la guarigione e ciò impatta notevolmente sulla qualità di vita dei pazienti.
Lo scopo di questo lavoro è stato quello di indagare il possibile ruolo della medicina rigenerativa nella gestione delle complicanze cutanee della SSc tramite l’uso di fattori di crescita e terapia cellulare, in virtù delle loro potenziali proprietà proangiogeniche, antifibrotiche e immunomodulanti. Si è voluto testare quindi l’efficacia della somministrazione sottocutanea di EPO e G-CSF su pazienti con ulcere, valutando l’impatto di questi trattamenti su andamento clinico delle lesioni, dolore e qualità di vita. Si è poi studiato l’impiego dell’innesto di tessuto adiposo autologo (lipofilling) su mani e regione periorale in pazienti con severo impegno cutaneo, ulcere persistenti e limitazione funzionale di tali aree, esaminando parametri clinici, misure clinimetriche e valutando anche in questo caso l’impatto su dolore e qualità di vita.
Sono stati inclusi nello studio 63 pazienti in tutto (M/F 9/54, età 54,05±11,48 anni). A 26 pazienti (M/F 3/23) si è somministrato Filgrastim sottocute al dosaggio di 5μg/kg per 5 giorni con controllo a 2 e 6 mesi; 14 pazienti (M/F 3/11) hanno ricevuto rHuEPO sottocute alla dose di of 150 IU/kg ad intervalli per un tempo totale di 1 mese e sono stati rivalutati regolarmente nei 6-12 mesi successivi; infine, su 23 pazienti (M/F 3/20) sono stati eseguiti da 1 a 3 interventi di innesto di tessuto adiposo autologo con tecnica di Coleman per il prelievo e la purificazione del grasso, effettuando in totale 19 innesti in regione periorale e 17 nelle mani, con follow-up a 3-6 mesi dall’ultimo intervento.
Dai risultati è emerso un significativo miglioramento delle ulcere cutanee nei soggetti che hanno ricevuto ciascuno dei tre trattamenti in esame. Lo studio sul G-CSF ha prodotto una riduzione significativa del punteggio di gravità dell’ulcera (p<0,001) con completa guarigione in 22/26 pazienti a 6 mesi, e una risoluzione dell’infezione delle lesioni in 10/12 casi. Dalla somministrazione di rHuEPO è emersa una riduzione significativa dell’area media delle ulcere (p=0,0046). Il lipofilling delle mani ha determinato la completa guarigione delle ulcere digitali in 8 su 10 pazienti (p=0,008) e un miglioramento del fenomeno di Raynaud, stimato tramite score RCS (p=0,022). Inoltre, l’innesto di grasso autologo ha ridotto significativamente la tensione cutanea soggettiva sia nel volto (p<0,001) che nelle mani (p=0,006) e dalla clinimetria si è evidenziato un incremento significativo della distanza medio-polso (p=0,02). Dalle indagini su dolore e qualità di vita sono emersi miglioramenti significativi relativamente ai trattamenti con fattori di crescita, dove erano stati indagati tramite scala VAS e questionario HAQ (p<0,001),mentre la tecnica chirurgica non ha prodotto variazioni significative in tal senso.
Questo studio suggerisce la possibile efficacia di un approccio rigenerativo nel trattamento delle complicanze cutanee associate alla SSc. Sia i fattori di crescita che la terapia cellulare, agendo soprattutto ma non solo sulla disfunzione endoteliale, potrebbero rappresentare un’importante risorsa nella gestione delle ulcere sclerodermiche non responsive ai trattamenti tradizionali; inoltre, il lipofilling sembrerebbe migliorare la fibrosi cutanea e i sintomi ad essa associati.
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