Riassunto analitico
RIASSUNTO BACKGROUND: le anastomosi effettuate in chirurgia colo-rettale presentano un significativo rischio di deiscenza e questo rischio è maggiore per le anastomosi colo-rettali, rispetto a quelle ileo-coliche. La deiscenza anastomotica (AD) correla con un aumento in termini di morbilità e tempi di degenza in ospedale ed inoltre, anche se occasionalmente, può portare a morte il paziente, costituendo quindi una delle complicanze post-operatorie maggiori nella chirurgia colo-rettale. Per questo motivo sarebbe molto utile poter identificare precocemente tramite esami bioumorali quali pazienti presentano un rischio più elevato di sviluppare questa complicanza. L'ipotesi principale nell'eziologia della AD è che ci sia alla base un'alterazione della risposta infiammatoria e che questa si verifichi prima della manifestazione clinica. Pertanto l'obiettivo dello studio è quello di utilizzare la PCR (proteina C reattiva) come valore predittivo per AD.
MATERIALI E METODI: lo studio effettuato è uno studio retrospettivo caso-controllo multicentrico, nel quale sono stati raccolti dati relativi a 164 pazienti sottoposti a interventi di chirurgia colo-rettale. Le resezioni e anastomosi sono state effettuate da chirurghi esperti nel campo della chirurgia colo-rettale nell'Unità Operativa di Chirurgia d'Urgenza e Oncologica del Policlinico di Modena nel periodo che va da gennaio 2018 a maggio 2020. I pazienti che sono stati inclusi sono tutti coloro che sono stati sottoposti a interventi resettivi o di ricanalizzazione e creazione di anastomosi chirurgica, sia per patologie benigne che maligne. I pazienti che sono stati esclusi sono quelli di età inferiore ai 18 anni o pazienti che sono stati sottoposti a interventi di chirurgia palliativa. Per ogni paziente sono stati raccolti i valori di PCR nelle 5 giornate post-operatorie e confrontati tra chi ha sviluppato AD e chi ha invece avuto un decorso post-operatorio senza questo tipo di complicanza.
RISULTATI: sul totale dei 164 pazienti inseriti nello studio in 16 hanno sviluppato AD ( ovvero il 9.75%). In media la giornata in cui è stata diagnosticata la complicanza è l’8agiornata post-operatoria e nel 56% di questi è stata diagnosticata AD di grado C secondo classificazione ISGRC. I pazienti con anastomosi deiscente inoltre hanno avuto una degenza media più lunga ( 22.9 giorni contro 10.6 per gli interventi elettivi), più di frequente la complicanza si è verificata in soggetti di sesso maschile (82%) e la causa principale di ricorso all’intervento di questi è stata la malattia neoplastica ( 88%). L’analisi dei valori medi di PCR dei due gruppi “leak” e “no leak” tramite test T di Student ha portato a valori di P < 0.05 per tutte le giornate postoperatorie ad eccezione della 1a. In seguito sono state costruite le curve ROC per ciascuna delle 5 giornate postoperatorie e nella 3a e 5a giornata sono state riscontrate delle AUC > allo 0.7.
CONLUSIONI: sebbene il nostro studio presenti diversi limiti, come il fatto di essere uno studio retrospettivo, la ridotta numerosità del campione analizzato e il fatto che la PCR sia un marker di infiammazione aspecifico, sulla base dei risultati raccolti è possibile affermare che la PCR sia un marker con valore predittivo nel rischio di sviluppare AD. A supporto di ciò portiamo: la differenza di valori medi di PCR tra chi ha sviluppato AD e non, che risulta essere statisticamente significativa per tutte le giornate postoperatorie con eccezione della prima e le curve ROC , che in particolar modo nella 3a e 5a giornata postoperatorie, presentano dei valori tali da poter indicare la PCR come test moderatamente accurato nel predire AD. Infine i best cut-off riscontrati per le suddette curve sono rispettivamente di 18.65 mg/dL e 6.55 mg/dL.
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