Riassunto analitico
Il tema del work-life balance, ovvero la conciliazione tra vita lavorativa e vita privata, è diventato sempre più rilevante nella società in cui viviamo. Questo tema ha assunto una crescente importanza a causa dello stress e dell'insoddisfazione che spesso derivano da un eccessivo carico di lavoro a discapito della propria vita personale e famigliare. Nel primo capitolo verrà trattato il significato del termine work-life balance e la sua diffusione, la quale risale intorno agli anni '80 e '90, quando le donne hanno iniziato a manifestare l’esigenza di bilanciare in modo efficace il lavoro con le proprie responsabilità famigliari. Le aziende hanno iniziato a comprendere l'importanza di garantire una maggiore flessibilità ai propri dipendenti per favorire un equilibrio tra lavoro e vita privata. Tuttavia, non vi è una definizione univoca del termine work-life balance in letteratura ma la definizione più diffusa si riconduce a due dimensioni fondamentali: impegno in ruoli multipli nella vita lavorativa ed extra-lavorativa e conflitto minimo tra ruoli lavorativi ed extra-lavorativi. Nel secondo capitolo verrà approfondita la risposta a questa esigenza. Sia in Italia che nell'Unione Europea sono state introdotte misure volte a promuovere il work life balance, come ad esempio la possibilità di richiedere orari flessibili, telelavoro e congedi parentali retribuiti. In Italia il provvedimento più importante è il Testo unico sulla maternità e paternità n. 151 del 2001, a livello europeo la norma più rilevante è la raccomandazione 92/241/CEE che disciplina la custodia dei figli. Importante è anche la direttiva 96/34/CEE, recepita in Italia con legge n. 53/2000, contenente norme sulla maternità e paternità e il diritto di cura ed include inoltre esigenze di cura che non riguardano solamente la custodia dei figli. La cultura aziendale e le misure adottate in ambito di welfare aziendale rivestono un ruolo cruciale nella promozione del work life balance al fine di creare un ambiente di lavoro che favorisca il benessere dei dipendenti e permetta loro di conciliare meglio le proprie esigenze lavorative e personali. Vi sono diversi effetti positivi che derivano dall’utilizzo che queste misure e strumenti come, ad esempio, un minor stress psico-fisico, una riduzione dei tassi di assenteismo e una maggior produttività. Nonostante questi effetti positivi, l'Italia si trova tra gli ultimi posti nelle classifiche internazionali per quanto riguarda l'uguaglianza di genere e la qualità del lavoro delle lavoratrici, a causa della scarsa presenza femminile sul mercato del lavoro e delle differenze salariali e di opportunità di carriera tra uomini e donne. Anche se le organizzazioni sono fondamentali nel favorire questo equilibrio, è necessario anche l'intervento del governo per garantire un work-life balance efficace. Infine, nel terzo capitolo verrà tratta la situazione tra i paesi a livello europeo. Come è emerso dall’European Life-Work Balance Index 2023, nel 2023 è il Lussemburgo che si colloca al primo posto dell’indice sul bilanciamento tra vita e lavoro, mentre l’Italia occupa il 27° posto su 30 paesi, dimostrando la necessità di ulteriori interventi per migliorare la situazione in Italia.
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