Riassunto analitico
INTRODUZIONE: Il trapianto renale (KTX) è la migliore terapia possibile per l’insufficienza renale allo stadio terminale. Tra le varie strategie che sono state sviluppate per ampliare il numero dei donatori, una delle più promettenti è l’utilizzo di reni da donatore a cuore non battente (DCD). Per questo motivo in Italia si sta notevolmente incrementando l’attività trapiantologica da DCD. Questo studio descrive l’attività di DCD KTX nel centro Trapianti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Modena, Italia), fin dal suo inizio nel Novembre 2017. MATERIALI E METODI: Questo è uno studio retrospettivo e monocentrico che analizza l’attività di trapianto renale dopo 3 anni di follow-up. Il nostro centro ha attivato un protocollo per il DCD KTX nel Novembre del 2017 utilizzando solo DCD controllati (cDCD), con risultati incoraggianti. Per questo studio abbiamo considerato i KTX da donatore a cuore battente (DBD) e DCD, svolti nel nostro centro da Novembre 2017 a Dicembre 2019. Abbiamo descritto le caratteristiche di donatore/ricevente (età, sesso, causa di morte, comorbidità) e i dati clinici di donatore/ricevente (creatininemia ed eGFR ad 1 mese, 1 anno e 2 anni, Delayed graft function DGF, complicazioni). L’obiettivo primario dello studio è l’analisi di sopravvivenza del paziente e del graft, confrontando i KTX da DBD e da DCD, stratificando le popolazioni secondo variabili del donatore e del ricevente (singolo o doppio, standard o marginale, KDPI, funzione renale). Abbiamo anche analizzato la frequenza di complicanze nei DBD e DCD, sia mediche (anemia ipertensione, cardiovascolari, infezioni, rigetto) che chirurgiche (urologiche, vascolari, altro). La statistica descrittiva riporta le medie e le mediane con la deviazione standard, dove appropriato, per quanto riguarda le variabili continue, di frequenza o di categoria. Il confronto è stato svolto utilizzando t-test indipendenti, Chi-quadro e Test di Fisher, dove appropriato. L’analisi di sopravvivenza è stata completata con il metodo Log-Rank (Mantel-cox), i grafici secondo Kaplan Meier e le correlazioni multivariate con la regressione di Cox. RISULTATI: Sono stati considerati nello studio 91 trapianti renali da donatore cadavere (78 DBD e 13 DCD); i due gruppi non hanno dimostrato differenze statisticamente significative nelle variabili demografiche. La creatininemia media dopo 1 mese è: DBD 1,61± 0,86mg/dl, DCD: 1,6±0,5 mg/dl con un eGFR di DBD: 54,97±23,15 ml/min, DCD:49,69±19,49 ml/min; a 1 anno la creatininemia media è DBD: 1,66±0,84 mg/dl, DCD:1,60±0,37 mg/dl e il eGFR DBD:52,60±26,03 ml/min, DCD: 48,00±13,92 ml/min; a 2 anni la creatininemia media è DBD: 1,60±0,56 mg/dl, DCD:1,33±0,22 mg/dl e il filtrato DBD: 51,30±22,00, DCD: 63,3±16,09 ml/min. La frequenza di DGF nel gruppo dei DBD è del 24,36% e 46,15% nei DCD. La frequenza delle complicanze è 66,67%, 44,23% mediche, 13,46% chirurgiche, 42,31% entrambe per quanto riguarda il gruppo dei DBD; 69,23%, 22,22% mediche, 11,11% chirurgiche, 66,67% entrambe per il gruppo dei DCD (p>0.05). L’analisi di sorpavvivenza non ha mostrato differenze statisticamente significative tra DBD e DCD nei differenti intervalli di follow-up (p>0.05). Sopravvivenza del paziente: 97,4% per i DBD TX (1 arresto cardiaco, 1 sepsi), 100% per i DCD TX, totale 97,8%. Sopravvivenza del graft: 96,2% per i DBD TX, 100% per i DCD TX, totale 96,7%. CONCLUSIONI: I donatori a cuore non battente (DCD) sono una importante risorsa per l’incremento del numero di donatori e di organi; nel nostro centro l’esito dei trapianti renali da DBD e DCD è comparabile, senza differenze significative considerando la funzione renale e le complicanze nei primi 3 anni di follow-up. Sono necessari ulteriori studi con un follow up maggiore per analizzare più approfonditamente l’esito dei trapianti e i fattori di rischio a lungo termine.
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Abstract
BACKGROUND: Kidney transplantation is the best therapy available for patients with end-stage renal disease. Among the different strategies to expand the donor pool (eg. Expanded criteria donor), transplant community is utilizing donors after cardiac death (DCD), with encouraging results. As a consequence kidney transplantation (KTX) from DCD donors is gradually increasing in Italy.
This study describes DCD KTX activity at the University of Modena and Reggio Emilia (Modena, Italy), since its beginning in November 2017.
MATERIALS AND METHODS: This study is a single – center retrospective analysis after three years of follow up of kidney transplantation (KTX). Our DCD KTX protocol has been active since November 2017 with promising results, involving only controlled DCD (cDCD).
We considered KTX from Donor after Brain Death (DBD) and DCD performed in our center from November 2017 to December 2019.
We described donor/recipient characteristics (age, sex, cause of death, comorbidities) and donor/recipient clinical data (1° month, 1° year, 2° year serum creatinine and eGFR, Delayed graft function DGF, complications). The primary endpoint of the study is the analysis of patient and graft survival, comparing DCD and DBD KTX, stratified for donor and recipient variables (standard or expanded criteria, single or double, KDPI, renal function). We also compared DCD and DBD frequency of both medical (cardiovascular, anemia, ipertension, infections, rejection) and surgical (urological, vascular and others) complications.
Descriptive statistics reported mean or median values with standard deviation when appropriate for continuos variables, frequencies of categorical ones. Comparison was conducted with indipendent t-test, Chi-square, Fisher Test when appropriate. Survival analysis was performed with Log-Rank (Mantel-Cox) method, plots according to Kaplan-Meier, multivariate correlation with Cox regression.
RESULTS:We performed 91 kidney transplants from deceased donors (78 DBD and 13 DCD); the two groups did not show statistically significant differences in demographics variables. Mean creatinine after 1 month was DBD 1,61± 0,86mg/dl, DCD: 1,6±0,5 mg/dl with a mean eGFR of DBD: 54,97±23,15 ml/min, DCD:49,69±19,49 ml/min; at one year mean creatinine was DBD: 1,66±0,84 mg/dl, DCD:1,60±0,37 mg/dl and eGFR was DBD:52,60±26,03 ml/min, DCD: 48,00±13,92 ml/min; at 2° year mean creatinine was DBD: 1,60±0,56 mg/dl , DCD:1,33±0,22 mg/dl and eGFR was DBD:51,30±22,00, DCD: 63,3±16,09 ml/min. Frequency of DGF in the DBD group was 24,36% and 46,15% in the DCD. Complications frequency was 66,67%, 44,23% medical, 13,46% surgical, 42,31% both for DBD and 69,23%, 22,22% medical, 11,11% surgical, 66,67% both for DCD (p>0.05).
Survival analysis did not show statistical difference between DBD and DCD at the different intervals of follow up (p>0.05). Patient survival: 97,4% for DBD TX (1 circolatory arrest, 1 sepsis), 100% for DCD TX, Overall 97,8%. Death censored graft survival: 96,2% for DBD TX, 100% for DCD TX. Overall 96,7%
CONCLUSIONS: DCD is a promising resource for increasing organ donation and in our center transplant outcomes from DBD and DCD are comparable, without differences in renal function and complications rates in the first three years of follow up. Further investigations with a longer follow up are needed to better analyse outcomes and risk factors in the long term.
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