Riassunto analitico
Il tessuto adiposo (TA) è stato considerato in passato come un semplice deposito passivo per l’accumulo e il rilascio di lipidi e substrati energetici, oggi è invece considerato come un organo endocrino attivo che secerne fattori bioattivi eterogenei, le cosiddette adipochine. Dalla scoperta della prima adipochina nel 1994, la leptina, il numero di adipochine è notevolmente aumentato negli ultimi anni, con l’identificazione di nuove molecole come la visfatina e la dipeptidil peptidasi 4 (DPP4). Le Adipochine possono agire localmente all'interno del TA, ma possono anche raggiungere organi distanti attraverso la circolazione sistemica, dove possono esercitare una vasta gamma di azioni biologiche, tra cui la regolazione dell'assunzione di cibo e del peso corporeo, la sensibilità all'insulina, l'infiammazione, la coagulazione o la funzione vascolare. Rappresentano quindi molecole di segnalazione e mediazione chiave per il TA per stabilire una complessa rete di meccanismi a retroazione con altri organi o tessuti bersaglio distanti come il fegato, il muscolo scheletrico, il pancreas e il cuore. Questo ruolo di interazione con altri organi o tessuti, viene chiamato interorgan cross-talk. Le adipochine sono ormai riconosciute come il legame tra le malattie metaboliche e molte delle loro complicanze. Una produzione di adipochine squilibrata comporta anomalie nella gestione del metabolismo energetico da parte dell’organismo e di conseguenza può portare a condizioni patologiche come l’obesità e le numerose patologie che derivano da un accumulo eccessivo di grasso corporeo, le quali hanno raggiunto oggi carattere epidemico. L'intensa ricerca per trovare nuove strategie terapeutiche per combattere questa epidemia globale ha portato ad una profonda conoscenza della biologia del tessuto adiposo, ma nonostante le ampie ricerche sulle nuove caratteristiche delle adipochine, i precisi meccanismi che portano alla secrezione di molti di questi fattori non sono ancora pienamente compresi. La leptina e l’adiponectina, due delle adipochine più conosciute sono secrete dagli adipociti attraverso un meccanismo classico, RE/Golgi dipendente, che riguarda proteine che contengono un peptide segnale per condurre la loro traslocazione al RE. Le proteine secrete invece da percorsi non classici mancano di un peptide segnale N-terminale che porta al trasporto nel RE/Golgi e sono quindi chiamate 'senza leader', e comprendono adipochine come la visfatina e il DPP4. Oggi ci sono almeno tre noti meccanismi di rilascio non classico distinti, che sono l'esportazione trasporto-mediata, il rilascio di microvescicole/ esosomi e l’idrolisi selettiva post-traslazionale dalla superficie cellulare, che viene anche definita Shedding (desquamazione, sfaldamento) Anche gli effetti diretti delle adipochine e della loro combinazione che porta a complicanze metaboliche come l’insulino-resistenza del muscolo scheletrico, la compromissione della funzione cardiovascolare (CV) e della funzione delle cellule-β pancreatiche necessitano di essere ulteriormente esplorate. Non è chiaro come alcuni di questi fattori possano esercitare effetti avversi o benefici a seconda della destinazione del tessuto o dell’organo o della loro concentrazione circolante (fisiologica vs patologica). Evidenze della ricerca di base e clinica sostengono un ruolo per la visfatina come promettente obiettivo terapeutico in malattie CV correlate al metabolismo. La ricerca futura stabilirà se la leptina potrà essere un obiettivo terapeutico per migliorare la funzione del muscolo scheletrico in malattie degenerative e nell'invecchiamento. Gli effetti della terapia sostitutiva di leptina (LRT) con leptina ricombinante umana (Metreleptin) sono stati ampiamente valutati in esseri umani con deficit congenito di leptina (CLD), per cui LRT è l'unico trattamento disponibile.
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