Riassunto analitico
Nel 2015, l’Unione Europea e gli Stati Membri hanno elaborato una serie di politiche mirate a meglio gestire la questione migratoria, in considerazione dell’alto tasso di partenze verificatosi in particolar modo dalle coste libiche a quelle italiane. Tale evento ha, da un lato, rafforzato la coesione all’interno dell’Europa, dall’altro, indebolito gradualmente le relazioni tra le Organizzazioni Umanitarie e gli Stati europei e, di conseguenza, il sistema di accoglienza europeo. Ciononostante, la Spagna e l’Italia hanno mantenuto solide relazioni bilaterali con gli Stati maggiormente coinvolti nel processo migratorio destinato ai rispettivi Paesi. In particolare, si analizzano le pratiche messe in atto dai due Paesi europei a partire dal 2018, in quanto caratterizzate da profondi cambiamenti in ambito politico, economico e culturale. Trattandosi di un tema in continua evoluzione, condizionato finanche dall’epidemia causata da COVID-19 che sta colpendo la popolazione a livello globale, le possibili soluzioni davanti all’emergenza migranti si associano a un forte dinamismo. Inoltre, l’impatto dei mezzi di comunicazione sull’opinione pubblica allontana ulteriormente un’analisi definitiva: le tecnologie offerte oggi da canali mediatici, quali social network, instaurano nuove modalità di comunicazione da parte di politici e giornalisti che tendono a mettere sullo stesso piano figure istituzionali e fruitori di contenuti. Lo scopo del presente lavoro di tesi è trasformare le accezioni negative associate alla figura dell’immigrato in risorse, partendo dalla messa in luce nella versione italiana e spagnola di manovre istituzionali e mediatiche, attraverso l’analisi di un campione di articoli giornalistici, discorsi o provvedimenti istituzionali, per giungere alla consapevolezza della necessità di una migliore cooperazione tra gli Stati Membri dell’Unione Europea e una maggiore inclusione della persona migrante nell’intero processo. La prima parte di questo elaborato è incentrata sui dati statistici riguardanti il processo migratorio negli ultimi anni nell’area Mediterranea, più specificatamente: le cause, le rotte più utilizzate, i Paesi d’origine dei migranti; sul modello europeo riguardo all’immigrazione, al fine di dimostrare la rilevanza di tali fattori per la gestione dei flussi migratori a livello dei singoli Stati Membri. Vengono inoltre illustrati i più significativi provvedimenti adottati nei confronti non solo dei migranti, ma anche di attori sociali quali le organizzazioni non governative. Nella seconda parte vengono esposte ed esaminate le scelte politiche dell’Italia e della Spagna, evidenziandone in particolare le ragioni storiche e politiche e gli effetti generati dai Decreti Sicurezza di stampo italiano, determinanti per la relazione del Paese con la Spagna e il contesto europeo, tenendo conto del fatto che l’Italia risulti uno dei primi Paesi di arrivo al Continente. Il terzo capitolo analizza più nel dettaglio il linguaggio utilizzato da alcuni esponenti politici nei diversi canali mediatici, come la televisione e i social network, soprattutto Facebook e Twitter, ma anche in occasione di eventi pubblici di varia natura, anche propagandistica, organizzati nel corso degli ultimi due anni, specialmente in Italia. Viene fornita una definizione di concetti chiave di comunicazione, identità e alterità, prestando particolare attenzione allo stigma sociale comunemente associato agli immigrati. Infine, il quarto capitolo enfatizza la posizione della persona migrante, proponendo una lettura critica che tenga conto delle vulnerabilità a cui da sempre tale figura è sottoposta, dando prova dell’effetto che i discorsi linguistici e le diverse pratiche messe in atto soprattutto in Italia hanno avuto, anche in tempi di Coronavirus.
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Abstract
In 2015, the European Union and the Member States have developed a series of policies aimed at better managing the migration issue, in view of the high rate of departures from the Libyan to Italian coasts in particular. This event has, on the one hand, strengthened cohesion within Europe and, on the other, gradually weakened relations between Humanitarian Organisations and European States and, consequently, the European reception system. Nevertheless, Spain and Italy have maintained solid bilateral relations with the States most involved in the migratory process destined to their respective countries.
In particular, the practices implemented by the two European countries since 2018 are analysed, as they are characterised by profound changes in the political, economic and cultural spheres.
Since this is a subject in continuous evolution, conditioned even by the epidemic caused by COVID-19 that is affecting the population at a global level, possible solutions to the migrant emergency are associated with a strong dynamism. Moreover, the impact of the media on public opinion further distorts a definitive analysis: the technologies offered today by media channels, such as social networks, establish new ways of communication by politicians and journalists who tend to put institutional figures and users of content on an equal footing.
The aim of this thesis work is to transform the negative meanings associated with the figure of the immigrant into resources, starting from the highlighting in the Italian and Spanish versions of institutional and media manoeuvres, through the analysis of a sample of journalistic articles, speeches or institutional measures, to reach the awareness of the need for a better cooperation between the Member States of the European Union and a greater inclusion of the migrant person in the whole process.
The first part of this paper focuses on statistical data concerning the migration process in recent years in the Mediterranean area, more specifically: the causes, the most used routes, the countries of origin of migrants; on the European model regarding migration, in order to demonstrate the relevance of these factors for the management of migration flows at the level of individual Member States. In addition, the most significant measures adopted with regard not only to migrants, but also to social actors such as non-governmental organisations, are illustrated.
In the second part, the political choices of Italy and Spain are presented and examined, highlighting in particular the historical and political reasons and the effects generated by the Italian Security Decrees, decisive for the country's relationship with Spain and the European context, taking into account the fact that Italy is one of the first countries of arrival to the Continent.
The third chapter provides a more detailed analysis of the language used by some politicians in the various media channels, such as television and social networks, especially Facebook and Twitter, but also on the occasion of public events of various kinds, including propaganda, organized over the last two years, especially in Italy. A definition of key concepts of communication, identity and otherness is presented, paying particular attention to the social stigma commonly associated with immigrants.
Finally, the fourth chapter emphasizes the position of the migrant person, proposing a critical reading that takes into account the vulnerabilities to which this figure has always been subjected, showing the effect that the linguistic discourses and the different practices implemented especially in Italy have been having, even in times of Coronavirus.
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