Riassunto analitico
OBIETTIVO: Nel presente studio è stata valutata la radice aortica con focus sul bulbo aortico in maniera non invasiva attraverso TC, RM e TTE-2D al fine di verificare l’aderenza dei protocolli interni alle linee guida. BACKGROUND: La TAVI è stata proposta come una alternativa al trattamento chirurgico nei pazienti ad alto rischio con stenosi aortica severa. Per tale procedura è richiesta una dettagliata conoscenza dell’area valvolare, dei diametri della radice aortica e del grado di calcificazione dei lembi valvolari. METODI: E’ stata eseguita una ricerca retrospettiva da Gennaio 2014 a Dicembre 2015 di referti TC multislice e RM. Sono stati individuati 46 pazienti recanti referto TC ( 13 donne, età 72 ± 15,68) per la valutazione della radice aortica. Di questi, attraverso la retroricostruzione e la tecnica della doppia obliquità, sono state calcolate le aree valvolari in meso-sistole e mediante sequenze prive di contrasto è stato calcolato il CA SCORE (AU). Si è evinto che 29 presentavano una stenosi aortica di grado o lieve o moderato e solo in 4 è stata riscontrata una stenosi aortica severa. Il valore medio di CA SCORE riscontrato è stato 2450± 2298 AU. Dei 46 pazienti, solo 19 presentavano un referto ecocardiografico nell’anno precedente con cui poter paragonare i risultati. Parallelamente sono stati individuati 65 pazienti presentanti referto RM dei quali è stato analizzato il valore dell’area valvolare aortica in 3 sequenze B-BTFE, T1-TFE e SqFlow. RISULTATI: L’area valvolare media misurata con tecnica TEE è 0,62 ± 0,20 cm2, il dato risultante dall’analisi TC degli stessi pazienti è di 1,98 ± 1,05 cm2, mostrando una costante sovrastima dell’area valvolare attraverso TC. L’indice di Pearson è -0,02. La diminuzione dell’area valvolare è percepita in misura maggiore dalla TC rispetto all’ECO in presenza di severe calcificazioni (numericamente il coefficiente di sensibilità della TC è di -0,001, mentre quello di TTE è -0,236 x 10-4). Si è poi analizzata la correlazione fra i gradi di calcificazione e i parametri di severità della stenosi aortica sia con il gradiente medio (r= 0,41) sia con la velocità di picco (r=0,45). Si è riscontrata una ulteriore buona correlazione fra i diametri dell’annulus, dei seni di Valsalva, della giunzione seno-tubulare e dell’aorta ascendente tra TC ed ECO (p-value <0,001), con un bias di 0,5 mm in linea con la letteratura (0,4mm). Dal confronto delle sequenze RM è emersa una stretta correlazione positiva di tipo lineare sia nel confronto tra sequenza B-TFE con SqFLOW (p-value = 0,38) sia con T1-TFE valve (p- value= 0,49). CONCLUSIONI: Questo studio ha dimostrato concordanza tra il protocollo in uso presso il nostro centro e rispettivi gold standards TC e RM. Per quanto riguarda la TC vi è buona concordanza con l’ecocardiografia in merito alle dimensioni del bulbo aortico, con bias di 0,5 mm in linea con quanto indicato dalla letteratura (0,4mm). Le misure dell’area valvolare si sono mostrate discordanti, probabilmente a causa della diversa misurazione dell’area valvolare: TTE misura l’area funzionale mentre la TC permette di misurare l’area anatomica. D’altro canto è stata notata una migliore concordanza tra area, parametri eco di severità della stenosi e il Calcium score, che pertanto sarà inserito routinariamente nella refertazione del bulbo aortico. Per quanto riguarda la RM, è stata dimostrata l’aderenza del protocollo in uso con il gold standard SCMR con la dimostrazione che le 3 sequenze ora in uso (B-TFE, SqFLOW e T1-TFE valve), sono sovrapponibili nonché risultano di più immediata analisi per medico in formazione le sequenze Gradient Echo (T1-TFE valve).
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