Riassunto analitico
Una serie di decisoni avventate, in sede politica, che portarono al malcontento più totale della popolazione, furono il fattore scatenante di una crisi interna che condusse lo shogunato dei Tokugawa verso l'epilogo; creando la necessità di rinnovare il paese sul modello delle grandi potenze occidentali mantenendo salde le radici e principi caratterizzanti della società nipponica. Nel lungo regno dell’Imperatore Meiji si possono distinguere due fasi di sviluppo del moderno Stato nazionale giapponese. La prima metà ha rappresentato la fase costitutiva, a dominare la scena politica fu una cerchia di ex-samurai, i quali occuparono i vertici delle istituzioni statali costituendo di fatto un'oligarchia. Furono necessari vent’anni per costruire il nuovo Stato Meiji, dal rovesciamento del feudalesimo (1867-68), alla promulgazione della costituzione (1889) e alla convocazione della prima Dieta (1890). I primi anni furono dedicati prevalentemente alla distruzione delle basi dell’antico potere feudale. La seconda metà fu quella del suo consolidamento e affermazione quale potenza regionale. Nelle relazioni con gli altri paesi, la seconda parte della Restaurazione fu caratterizzata dall’allargamento della sfera di influenza del Giappone e dei suoi domini diretti sul continente asiatico. La lotta per il controllo della Corea provocò nel 1894 una guerra contro l’impero cinese Qing, che si concluse rapidamente con una schiacciante vittoria nipponica. Tale risultato pose quindi il Giappone in competizione con la Russia anche nel nord-est cinese. Ne derivò, dopo un decennio di tensione, un secondo più duro conflitto dell’esito meno netto. Oltre ad avere la strada spianata per la definitiva annessione della Corea, il Giappone ottenne una base territoriale in Manciuria. Questa presenza avrebbe legato inestricabilmente la politica dell’Impero alle vicende interne della Cina, rese ancora più instabili dalla rivoluzione del 1911. Ormai entrato nella cerchia delle grandi potenze, il Giappone volse buona parte delle sue energie alla difesa di tale status, unendo diplomazia e preparazione armata.
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