Riassunto analitico
I cambiamenti climatici rappresentano un tema di cui stiamo sentendo parlare sempre con maggiore insistenza nel corso degli ultimi anni. Le manifestazioni delle nuove generazioni e i messaggi dei media hanno il merito di fare luce su un argomento che, altrimenti, rischierebbe di passare in secondo piano agli occhi dei cittadini. Parallelamente occorrono maggiori strumenti che, oltre a metterci in guardia, ci indichino quello che realmente è stato fatto per affrontare questo problema e che motivino, in modo più specifico, perché sarebbe necessaria una rapida e più adeguata risposta da parte della comunità internazionale. Questo è l’obiettivo della presente tesi che, motivata dalla mia passione per il diritto internazionale e dalla mia preoccupazione personale, esamina il contenuto del diritto internazionale dell'ambiente in materia di climate change. Dopo un primo capitolo in cui vengono messe in luce le fonti e i soggetti che caratterizzano il diritto internazionale dell’ambiente, l’elaborato passa a trattare, nel secondo e nel terzo capitolo, lo sviluppo della normativa sui cambiamenti climatici adottata nell’ambito delle Nazioni Unite e sorta a partire dalla Convenzione quadro del 1992, la quale ha il merito di aver avviato i successivi negoziati sul clima dai quali sono scaturiti i più importanti accordi internazionali in materia, in particolare il Protocollo di Kyoto del 1998 e l’Accordo di Parigi del 2015. In ultimo, nel capitolo conclusivo della tesi, viene verificata l’efficacia della risposta normativa adottata fino ad ora tramite la consultazione dei più recenti ed importanti report internazionali che si occupano di misurazione ed analisi delle componenti che incidono sulla variabilità climatica; in particolare, questi resoconti del 2019 hanno evidenziato come l’andamento delle emissioni globali di gas serra e la temperatura media globale siano in continua crescita. Sulla base di questa constatazione e dopo aver messo in mostra quelli che reputo i difetti principali dell’Accordo di Parigi nell’offrire una risposta adeguata ai cambiamenti climatici, ho cercato, in primo luogo, di indicare quali sono i motivi principali che dovrebbero indurre gli Stati ad adottare delle misure di riduzione delle emissioni più efficaci e, in secondo luogo, di introdurre quelle possibili soluzioni, rappresentate dal concetto di Green Deal, che dovranno far parte delle future azioni della comunità internazionale e che riguarderanno non solo gli Stati ma anche gli altri soggetti del diritto internazionale dell’ambiente, in un’ottica di piena collaborazione necessaria per non uscire sconfitti da questa sfida globale.
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