Riassunto analitico
L’azione diretta dell’anticorpo monoclonale Trastuzumab sul recettore HER2 in combinazione con la chemioterapia ha dimostrato di migliorare la sopravvivenza totale (OS) nei pazienti con carcinoma mammario metastatico e di ridurre il rischio di recidiva del tumore nel contesto adiuvante, rendendo questo agente una pietra miliare per il trattamento sistemico dei tumori che overesprimono HER2. L’identificazione dei meccanismi di resistenza al Trastuzumab è diventato infatti un argomento centrale nella ricerca oncologica. Tale resistenza sembra correlata con vari fattori tra cui l'overespressione di altri recettori, come l'insulin-like growth factor receptor-1 (IGF-1R) e lo stato mutazionale del gene PI3KCA. Le mutazioni BRCA1 e BRCA2 sono state rilevate in approssimativamente il 5-10% di tutti i tumori della mammella e l'amplificazione di HER2 non è comune nei pazienti portatori di queste mutazioni. In tali sottopopolazioni, le relazioni tra tali alterazioni e i meccanismi che regolano la sensibilità al Trastuzumab rimangono ancora poco chiariti. In questo studio abbiamo valutato la rilevanza dell'espressione di IGF-1R e stato mutazionale di PI3K in pazienti con carcinoma mammario HER2+ candidate al test genetico per BRCA secondo i Criteri di Modena e trattate con trastuzumab nei setting neoadiuvante, adiuvante, e metastatico. Dei 79 pazienti HER2+ tutti hanno effettuato il test genetico per BRCA con esito di 17 mutati (22%) e 62 non mutati (78%). Utilizzando il materiale disponibile nell’archivio dell’anatomia patologica di Modena abbiamo eseguito il test IHC per IGF-1R su 39 pazienti e l’analisi genomica per PI3K su 17 pazienti. Nel campione in esame, alti livelli di espressione IGF-1R sono stati associati in modo statisticamente significativo alla malattia con recettori ormonali positivi e nei pazienti con espressione IGF-1R bassa (Score 0-1+) l’attività citoproliferativa è risultata significativamente aumentata (MIB-1 >20%). Limitatamente al nostro studio non è stata trovata alcuna correlazione statisticamente significativa tra IGF-1R e PI3K con la risposta al trattamento con Trastuzumab. Studi prospettici futuri si rendono necessari per fare luce su questo argomento perseguendo l’obiettivo di un approccio terapeutico il più possibile personalizzato nelle pazienti HER2+ e con mutazione BRCA.
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