Riassunto analitico
Il progetto di tesi si è concentrato su metodiche di sintesi di molecole con scaffold cumarinico, sulla base di nuovi inibitori dei trasportatori monocarbossilati (MCT1 – MCT4). Questi trasportatori sovraespressi in molte cellule cancerogene, vengono usati come target per nuove molecole, che caricate con l’isotopo 18 del fluoro, permettono la diagnosi di forme tumorali. Gli MCT sono proteine che permettono il traporto, in ingresso ed uscita, del lattato dalle cellule, e vengono sfruttati dalle unità cancerogene per avere un ulteriore apporto di energia oltre a quello fornito dai normali sistemi cellulari. Con lo studio di articoli in bibliografia, si è capito che per poter fare in modo che la molecola sintetizzata interagisse con i trasportatori, era necessario che contenesse un gruppo chimicamente simile al lattato. Si è deciso quindi, di sintetizzare la zona cumarinica del composto, in modo che presentasse in posizione 3 un sostituente in grado di dare tali interazioni. Sono stati ottenuti tre intermedi cumarinici differenti: etil-7-idrossi-2-osso-1-benzopiran-3-carbossilato; 3-acetil-7-idrossi-1-benzopiran-2-one; acido 7-idrossi-2-osso-1-benzopian-3-carbossilico. Su alcuni di questi composti sono stati effettuati studi di caratterizzazione e stabilità, per confrontarne le diverse proprietà. Ottimizzato il processo di sintesi dello scaffold cumarinico, si è poi proceduto con lo studio di diversi metodi per potervi legare il linker di nostro interesse. La presenza di uno spaziatore all'interno del precursore, facilita poi l'accoppiamento con la parte funzionalizzante della molecola, che contiene il fluoro. Successivamente sono state effettuate delle prove di sintesi per legare due diversi sostituenti sul linker: cloruro acilico dell'acido p-iodio benzoico e l'acido 6-fluoro nicotinico. Si è ottenuta una struttura simile a quella prefissata, seppur con rese molto basse, sulla quale sono stati effettuati alcuni studi di caratterizzazione. La sintesi completa della molecola è ancora da ottimizzare, e il composto deve ancora essere isolato e purificato completamente, per poter poi effettuare ulteriori studi di stabilità e interazione a livello biologico.
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