Riassunto analitico
Il presente lavoro nasce dall’interesse per Gino Covili, la sua “opera-mondo” di terre, animali e uomini d’Appennino e la sua Casa Museo a Pavullo nel Frignano. L’obiettivo è di comprendere l’artista in quanto autentico interprete di una antica terra e civiltà contadina montanara ormai scomparsa, e di presentare la sua poetica. La tesi si articola in quattro capitoli. Il primo capitolo ripercorre la vita di Covili evidenziando temi importanti anche per la comprensione della sua produzione artistica, fra cui il legame con il territorio natale, l’esperienza della lotta partigiana, la condivisione del dramma umano degli “esclusi”. Il secondo capitolo prende in esame l’opera di Gino Covili, pittorica e scultorea. Si propone un’analisi cronologica del suo percorso artistico da autodidatta attraverso le due principali prospettive di lettura che ne ha dato la critica: una socio-antropologica (Matteo Meschiari), e l’altra poetico-letteraria (Vico Faggi). Il terzo capitolo introduce la tipologia della Casa Museo per poi presentare la Casa Museo Covili a Pavullo e la sua Pinacoteca. Si illustra anche l’esposizione permanente de Il paese ritrovato al Castello di Montecuccolo, strettamente legata alla Casa Museo. Nel quarto capitolo l’opera pittorica di Gino Covili viene posta a confronto con il realismo di Gustave Courbet e la poetica naïve di Ligabue, avanzando possibili parallelismi, ma sottolineando anche le differenze. Un ulteriore confronto è stabilito con Il narratore. Considerazioni sull’opera di Nikolaj Leskov di Walter Benjamin.
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Abstract
This thesis stems from a special interest in Gino Covili, his work of lands, animals and men of the Appennines and his House Museum in Pavullo nel Frignano. The goal is to understand the artist as an authentic interpreter of an ancient land and rural civilization that has now disappeared, and to put forward his poetics.
The thesis is divided into four chapters. The first chapter follows the life of Covili, also highlighting important themes for the understanding of his artistic production, including the link with the native land, the experience of the partisan struggle, the sharing of the human drama of the "excluded".
The second chapter examines the pictorial and sculptural work of Gino Covili. It proposes a chronological analysis of his artistic career as a self-taught painter, which has been criticized from two different perspectives: one socio-anthropological (by Matteo Meschiari), and the other poetic-literary (by Vico Faggi).
The third chapter introduces the typology of the House Museum and then presents the Covili House Museum in Pavullo and its art gallery. It also illustrates the permanent exhibition of Il paese ritrovato at the Castle of Montecuccolo, closely linked to the House Museum.
In the fourth chapter, the pictorial work of Gino Covili is compared with the realism of Gustave Courbet and the naïve poetics of Ligabue, advancing possible parallels, but also underlining the differences. A further comparison is established with Il narratore. Considerazioni sull’opera di Nikolaj Leskov by Walter Benjamin.
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