Riassunto analitico
Introduzione. L’attivazione immunitaria cronica e l’infiammazione sistemica sono tratti distintivi della progressione di malattia da virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Il danno intestinale e la conseguente traslocazione microbica sono considerati causa maggiore di attivazione immunitaria cronica nei pazienti adulti HIV-infetti, le informazioni a riguardo nel bambino sono limitate. I pochi studi sulla traslocazione microbica coinvolgenti pazienti pediatrici hanno fornito risultati contrastanti e sono stati eseguiti prevalentemente in paesi in via di sviluppo. Inoltre, pochissimi studi hanno precedentemente indagato il danno di barriera intestinale nel bambino HIV-infetto.
Metodi. In 40 bambini di età compresa tra 1 e 16 anni nati da donne HIV-positive sono stati misurati i livelli plasmatici di CD14 solubile (sCD14), marker di traslocazione microbica e attivazione immunitaria LPS-indotta, la proteina intestinale legante gli acidi grassi (I-FABP) e E-caderina quali markers di danno intestinale. 20 dei pazienti arruolati hanno contratto l’infezione per via verticale e sono in terapia antiretrovirale (casi). Essi sono stati associati in base all’età a 20 bambini HIV-esposti ma non infetti (controlli). Abbiamo confrontato i livelli plasmatici di sCD14, I-FABP e E-caderina tra casi e controlli tramite la stima della differenza dei relativi valori medi, la loro correlazione è stata poi valutata tramite il calcolo del coefficiente di correlazione lineare di Pearson. Inoltre, abbiamo studiato, nei controlli, l’influenza su sCD14, I-FABP e E-caderina di variabili quali età, allattamento, conta di cellule CD4, categoria clinica secondo CDC, profilassi post-esposizione e terapia attuale.
Risultati. I livelli plasmatici di sCD14 sono risultati significativamente maggiori negli infetti rispetto ai controlli (P=0,0003) nonostante i primi siano tutt’ora in terapia antiretrovirale virologicamente soppressiva; i livelli plasmatici di E-caderina sono risultati di poco maggiori nei casi (P=0,8), mentre quelli di I-FABP sono risultati simili nei due gruppi; non è stata individuata una correlazione tra markers di traslocazione microbica e di danno intestinale. L’analisi dell’influenza delle variabili sopraelencate sulla traslocazione microbica e il danno intestinale non ha fornito risultati statisticamente significativi: l’età sembra essere inversamente correlata a questi ultimi, i livelli plasmatici di sCD14, I-FABP e E-caderina sono risultati identici nei sottogruppi di pazienti che stanno assumendo o meno un inibitore delle proteasi, così come nei sottogruppi di pazienti che sono in terapia o meno con Epivir, mentre quelli sottoposti a profilassi post-esposizione alla nascita hanno valori plasmatici di sCD14 e I-FABP inferiori rispetto a chi non l’ha eseguita. I bambini pretermine e quelli nutriti con latte artificiale hanno mostrato livelli di I-FABP e E-caderina maggiori confrontati, rispettivamente, a bambini nati a termine o allattati al seno.
Conclusioni. Avendo eliminato i principali fattori influenzanti la traslocazione microbica, possiamo affermare che quest’ultima, nel paziente pediatrico HIV-infetto, si verifichi indipendentemente dalla carica virale e che possa contribuire all’infiammazione sistemica, offrendo la possibilità di individuare nuove strategie terapeutiche per limitare la progressione di malattia. La similarità dei livelli plasmatici di markers di danno intestinale nei casi e nei controlli potrebbe indicare un ruolo protettivo dell’inizio precoce di terapia antiretrovirale. I risultati relativi all’influenza di variabili epidemiologiche e HIV-specifiche su sCD14, I-FABP e E-caderina dovrebbero essere tenuti in considerazione e confermati in studi futuri più ampi. Né la terapia con inibitore delle proteasi, né quella con Epivir sembrano influenzare la traslocazione microbica, al contrario della modalità di allattamento e dell’età gestazionale.
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Abstract
Background. Chronic immune activation and systemic inflammation are hallmarks of human immunodeficiency virus (HIV) disease progression. Intestinal barrier damage and gut microbial translocation are considered major causes of chronic immune activation in HIV-infected adults, but data in children are limited. The few studies involving paediatric patients regarding microbial translocation have achieved conflicting results and have mostly been performed in developing countries. Very few studies have previously investigated intestinal barrier damage in HIV-infected children.
Methods. Plasma soluble CD14 (sCD14) as marker of microbial translocation and immune activation-LPS induced, intestinal fatty acid binding protein (I-FABP) and E-cadherin as markers of intestinal barrier damage, were evaluated in 40 children born from HIV-infected women and aged 1-16 years. 20 of them were vertically HIV-infected and are undergoing combination antiretroviral therapy (cases), the other 20 served as age-matched controls since they were HIV-exposed but did not acquired the infection. We compared microbial translocation and gut damage markers between cases and controls by estimating the difference between the respective mean values, their correlation was assessed by using the Pearson linear correlation coefficient. In addition, variables such as age, feeding, CD4+ T-cell count, CDC clinical category, post-exposure prophylaxis and current therapy were collected in controls, and their association with sCD14, I-FABP and E-cadherin was assessed by comparing respective mean values.
Results. Plasma levels of sCD14 were significantly higher in HIV-infected children compared with controls (P = 0,0003) despite patients were virologically suppressed by cART; E-cadherin plasma levels were slightly higher in cases (P = 0,8) and I-FABP plasma levels similar in HIV-infected and HIV-exposed children; in fact, no correlation was found between microbial translocation and intestinal barrier markers. Albeit marginally, we have identified an inverse correlation between age and both microbial translocation and intestinal barrier damage; no differences between plasma levels of sCD14, I-FABP and E-cadherin were found in patients receiving or not therapy with a protease inhibitor nor with Epivir, but children who received post-exposure prophylaxis showed lower sCD14 and I-FABP plasma levels. Preterm children and children who were artificially fed showed higher gut barrier damage markers but lower sCD14 compared to children born at term and breastfed children, respectively. These correlations, however, did not reach statistical significance.
Conclusions. Since main factors influencing microbial translocation were eliminated, we can affirm that microbial translocation in HIV-infected children occurs regardless of the viral load and that it may contribute to systemic inflammation, offering the possibility to identify new therapeutic strategies to limit disease progression. The similarity of intestinal barrier damage markers between cases and controls suggests a protective role of the early initiation of antiretroviral therapy. Results on the influence of epidemiological and HIV-specific variables, which was never investigated before, should be considered for future larger studies since no statistical significance was reached. According to previous studies conducted in adults, the type of therapy taken, in particular protease inhibitors and Epivir, does not seem to affect microbial translocation. On the contrary, both the way of newborns feeding and the gestational age at birth seem to influence the latter.
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