Riassunto analitico
L’artroprotesi del ginocchio, o protesi totale del ginocchio, risulta essere la migliore opzione terapeutica per l’artrosi del ginocchio. La responsività all’intervento dipende dal posizionamento delle componenti protesiche, dal bilanciamento dei tessuti molli e dall’asse meccanico intraoperatorio postchirurgico dell’arto inferiore; da tali fattori, successivamente, dipenderanno l’articolarità sia cinematica che funzionale su cui si baserà il grado di soddisfazione del paziente e/o la necessità di una revisione protesica in caso di comparsa di eventi avversi o di complicanze. Attualmente la miglior accuratezza è garantita dallo sviluppo di sistemi di navigazione computer-assistita e di sistemi robotici, i quali aiutano l’operato del chirurgo al fine di acquisire più precise e migliori informazioni sui fattori prima identificati, nonché di elaborare un planning operatorio adeguato al caso. L’obiettivo di ridurre al minimo il dolore e di ripristinare la qualità e la funzionalità della vita antecedente alla protesi è stato associato a risultati clinici soddisfacenti. La tecniche chirurgiche prevedono un accurato planning pre-operatoria che si esegue sulla base di misure radiografiche (secondo i principi di Paley) e sulla base della TC del ginocchio come previsto dal protocollo pre-operatorio per l’utilizzo della tecnica robotizzata e della tecnica navigata computer assistita. A fronte di un incremento del timing operatorio e dei maggiori costi, la tecniche in osservazione permettono di ridurre la giacenza del paziente in ospedale, di incrementare il grado di soddisfazione del paziente e di aumentarne la sopravvivenza, riducendo il rischio di revisione protesica. Lo scopo dello studio è di valutare i parametri antropometrici, lo status clinico-funzionale ed il grado di soddisfazione nelle 2 coorti di pazienti sottoposte all’artroprotesi in un periodo dall’intervento che varia da almeno quindici mesi ad un massimo di tre mesi, comparando i risultati ottenuti con la letteratura ortopedica internazionale. Lo studio si avvale di due coorti di pazienti, ciascuna composta da 60 soggetti, suddivisi per tipologia di intervento: 60 ginocchia operate di artroprotesi con tecnologia robotica mediante Piattaforma Mako Rio Striker e 60 ginocchia operate di artroprotesi con tecnologia navigatas computer-assistita; in entrambe le coorti si è sfruttato il disegno protesico Triathlon PS . Le 2 coorti presentano un età media all’intervento paragonabile. Tuttavia, sembrano che le due coorti non siano confrontabili come follow-up ma questo è dovuto al fatto che con la robotica il numero dei casi è maggiore a ridosso dei 3 mesi mentre con la navigata il numero dei casi è maggiore all’inizio del follow-up per essere, poi, ben più contenuto. Dal punto di vista clinico, la coorte sottoposta ad artroprotesi con tecnica robotica presenta un FJS-12 preoperatorio assai basso che migliora egregiamente già ad almeno 3 mesi dall’intervento; invece, la coorte sottoposta ad artroprotesi navigata computer-assistita presenta uno score preoperatorio molto basso che migliora nettamente sempre ad almeno 3 mesi dall’intervento. All’EQ-5D preoperatorio la situazione non varia come anche nel post operatorio mentre il grado di soddisfazione è lievemente migliore nella coorte navigata.Invece, benchè un numero minore di controlli ambulatoriali eseguiti (42 controlli vs 41), la mobilità articolare risulta ben più recuperata con la tecnica robotica. possiamo asserire come la tecnica chirurgica robotica abbia dato un risultato assai soddisfacente in termini di assenza di consapevolezza della protesi e, anzi, a parità di follow-up il risultato sembra addirittura migliore.
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